Ricorso improcedibile per il Consiglio di Stato, ma la disputa sulla rotatoria di viale Venezia continua

“Il Presidente della Repubblica, dando ragione al Comune di Udine, ha messo la parola fine a questa assurda battaglia portata strumentalmente avanti da alcuni cittadini contro un’opera che...
Giancarlo Virgilio

‘Ricorso improcedibile’. Queste le due parole che pongono forse fine al contenzioso tentato da alcuni cittadini udinesi contro l’autorizzazione concessa dalle Belle Arti del Fvg e che ha poi portato alla realizzazione della rotonda posta a Udine, all’incrocio tra viale Venezia e via Ternova.

Il Consiglio di Stato ha espresso parere negativo nei confronti della richiesta straordinaria, proposta al Presidente della Repubblica, tentata, tra gli altri, dall’ex consigliera Claudia Gallanda, dal candidato sindaco di Trieste, il No vax Ugo Rossi, e dalla giornalista Irene Giurovich.

 “La decisione dimostra una volta per tutte la correttezza della procedura”, ha commentato il primo cittadino, Pietro Fontanini. “Il Presidente della Repubblica ha chiuso definitivamente una battaglia assurda, portata strumentalmente avanti, contro un’opera, a costo zero, che va a migliorare la viabilità di una delle principali arterie della nostra città”.

Di tutt’altro avviso l’interpretazione che il comitato di cittadini dà alla decisione assunta dal Consiglio di Stato, secondo il quale il parere giunto oggi spiega semplicemente che la massima autorità non è la sede idonea per discutere del caso specifico. A chiarirlo è la portavoce Irene Giurovich che ha annunciato, inoltre, che nelle prossime ore aggiungerà all’esposto presentato in Procura, anche l’ultimo parere negativo sulla realizzazione della rotatoria, giunto lo scorso marzo dal Ministero delle infrastrutture. “Invito il Comune a prendere lezioni di lingua italiana e di diritto amministrativo – replica l’attivista -. Viale Venezia è una strada napoleonica con oltre 200 anni di storia e continueremo a lottare per la salvaguardia di questa strada, forse l’unica integra rimasta in Friuli”.

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