Al posto del Molino spazi universitari, un mega parcheggio e locali commerciali

Presentato dall'Amministrazione Ciriani il piano da 40-50 milioni di euro per riqualificare l'area
Redazione
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Servizio video di Daniele Micheluz

È stato presentato in Comune a Pordenone il progetto di rigenerazione dell’area del Molino Zuzzi, piano di alto valore urbanistico, ambientale ed economico per un edificio che nel 2023 festeggia i 100 anni. Presenti l’Amministrazione comunale, Giuseppe Marinelli De Marco direttore scientifico di Pordenone Design Week, Alberto Marchiori dell’agenzia Marchiori&Contino e Umberto Trame responsabile di A.S.T. engineering Pordenone.

     L’obiettivo del progetto? Rendere più bella, funzionale e completa la città anche attraverso il trasloco della storica società di macinazione dall’attuale sito, nei pressi della stazione dei treni, all’area ex Seleco-Sim 2 di Vallenoncello. Qui è già stato trasferito il magazzino logistico per la distribuzione e, prossimamente, vi dovrebbe trovare posto anche la produzione. Tale scelta è dettata dal fatto che il prestigioso stabile in largo San Giacomo non basterebbe più a soddisfare le necessità della Società. Con questo trasloco si darebbe spazio alla realizzazione di un progetto con destinazione urbana, non più produttiva.

     La superficie oggetto dell’intervento si sviluppa su quasi 10.000 mq, di cui circa 7 mila di proprietà dalla Società di Macinazione e poco meno di 3 mila di proprietà comunale, che coincide con l’area attualmente occupata da parcheggio pubblico. Nell’ambito della riqualificazione queste due zone, oggi separate, saranno considerate in maniera unitaria. Certamente l’unico edificio che meriti di esser conservato è quello del Molino storico costruito nel 1923, uno stabile in mattoni a vista lungo 65 m, largo 15 ed alto circa 17, bell’esempio di archeologia industriale.

     Tre gli ambiti di destinazione presentati all’intero di un unico masterplan, realizzato facendo dialogare il Consorzio universitario cittadino, l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche (ISIA), la Pordenone Design Week e il Comune di Pordenone. Un parcheggio multipiano a doppia rampa centrale, capace di contenere 230 auto su tre diversi livelli di piano ed una terrazza. Su questa verrebbe collocato un sistema di pannelli fotovoltaici per coprire l’intera superficie, così da sostenere in parte l’autonomia energetica dei nuovi complessi edilizi dell’area. Accanto, un’area verde in cui potrebbe sorgere la nuova centrale per il sostegno termico o di teleriscaldamento dell’intero complesso edilizio. Un campus universitario dedicato alla ricerca e alla didattica, ospiterebbe i corsi universitari dell’ISIA. L’edificio storico del Molino restaurato sarebbe organizzato su 4 livelli e, ad ogni piano, una grande hall completamente vetrata nei due lati liberi costituirebbe il luogo di arrivo e partenza degli studenti, uno spazio di sosta durante la giornata, un luogo di mostre temporanee. Una piazzetta alberata fungerebbe da connessione tra l’edificio storico ed uno nuovo, eretto lungo via della Ferriera, che ospiterebbe il “Centro Internazionale del Design Alto Adriatico”. Tra i due edifici, una piazza creerà un’area completamente pedonale, funzionale alla socializzazione tra gli utenti del campus e a tutti i visitatori. Grazie a questa destinazione culturale, quest’ambito andrebbe ad ospitare la Pordenone Design Week, manifestazione in forte crescita capace di coinvolgere sempre più aziende, giovani industriali e studenti. Infine si è pensato ad un complesso dedicato al mercato metropolitano, al co-working e al co-living. Un edificio polifunzionale con una corte interna coperta, accessibile dalla piazza pedonale del Molino, che si sviluppa su 5 livelli di interpiano. Il piano terra potrebbe ospitare un “mercato metropolitano” composto di negozi e locali di vendita di prodotti tipici in degli spazi di piccola e media dimensione, con la possibilità di consumo dei prodotti direttamente sul posto. Il complesso sarà uno spazio in continua evoluzione, con manifestazioni, concerti ed eventi che lo renderanno vivo ed attraente. Al piano primo ci saranno spazi collegati alle funzioni commerciali del piano terra o ad attività di coworking, esigenza particolarmente richiesta dalla popolazione giovane di Pordenone, capace di creare possibili interrelazioni tra lavoro al piano terra e servizi. I tre piani superiori saranno dedicati al co-living, fornendo un residence temporaneo dotato sia di stanze private che di spazi comuni attrezzati per il soggiorno, il pranzo e le altre attività a servizio del residence. Ipotizzata anche la creazione di una palestra o di un centro benessere per la struttura. Scale e ascensori autonomi consentiranno un accesso dedicato per i piani superiori al primo.

     Questi tre ambiti mirano a realizzare un centro polifunzionale con delle attività che siano fruibili dai cittadini, portando anche un certo indotto sul territorio. Lo spostamento del Molino avrebbe ricadute importanti sul piano ambientale e del traffico, allontanando dal centro città i mezzi pesanti che caricano e scaricano presso l’edificio.

     Il fatto che quest’oggi il Comune abbia ricevuto un masterplan completo, consentirà agli uffici di avviare un ragionamento e di far partire l’iter per considerare quale tipo di rigenerazione urbana sia ideale per quest’area di Pordenone. Come emerso dall’incontro, questa è una città dal forte impulso innovativo, capace di creare rinnovamento sia nel campo della formazione che della conseguente occupazione. In fatto di finanziamenti, solo grazie alla presentazione di un masterplan sarà possibile accedere a dei bandi. Nell’attesa di quelli che ridistribuiranno i fondi europei non utilizzati, altre risorse dovranno necessariamente essere disposte, sia dal pubblico che dal privato. Un progetto del genere parrebbe impresa costosa, titanica e di non immediata realizzazione, ma l’edificio storico del Molino, esempio di archeologia industriale, è un sito di prestigio e memoria per Pordenone e quest’area dev’essere restituita alla città, riqualificata.

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