Riserva regionale di Cornino covo d’amore, record di nidificazioni nel 2020

Eccellente anche il consuntivo delle presenze in Riserva: 18 mila quelle censite
Redazione
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Lo sfortunato anno della pandemia ha regalato una stagione da record assoluto alla Riserva naturale regionale del Lago di Cornino, sia per numero di accessi (18 mila solo quelli censiti, cui si aggiungono i numerosissimi visitatori che non fanno tappa al Centro Visite) sia sul fronte del censimento della specie protetta, il grifone: sono infatti eccezionali, senza precedenti, i dati relativi alla nidificazione e all’areale occupato, estesosi sensibilmente. I siti più distanti si trovano ormai a oltre 40 km dalla Riserva naturale, il punto di alimentazione degli esemplari. Addirittura 70 le coppie territoriali monitorate, almeno 44 i giovani involati: un risultato straordinario, considerando che sicuramente sono presenti altri nidi non ancora individuati e che ci si trova ai margini dell’areale di distribuzione della specie, con situazioni ambientali e climatiche non particolarmente favorevoli. Le colonie variano da 1 a 15 coppie e sono distribuite in 15 settori, a quote comprese tra i 400 e 1400 metri di quota. L’evoluzione più sorprendente riguarda l’espansione dei grifoni verso nord, sui rilievi alpini: sono ormai presenti sul monte Amariana e nelle valli più elevate e fredde della regione, in particolare in Val Raccolana e dintorni, con nidi ad alta quota e con diverse esposizioni.

«Si tratta dell’unica popolazione, sull’intero arco alpino – spiega il direttore scientifico della Riserva, professor Fulvio Genero -, per la quale si riscontra un aumento del numero di coppie e l’espansione verso nuove zone rispetto a quelle della diffusione originaria, le pareti della Riserva naturale, cui gradualmente si erano aggiunte la Val d’Arzino e la Valle del Tagliamento. Il progetto di conservazione attuato dalla Riserva ha effetti positivi anche sulla presenza della specie in Austria e in Slovenia; favorisce inoltre l’aumento delle colonie in Croazia e gli spostamenti di avvoltoi tra l’Europa occidentale e orientale e fra le Alpi e i Balcani». Nel 2020 sono stati anche osservati vari esemplari marcati provenienti da altri Paesi: sei grifoni dalla Spagna, tre dalla Francia, due da Bulgaria e Grecia, uno da Israele e due dall’Abruzzo.

Gratificata si dice l’amministrazione comunale di Forgaria nel Friuli, che nella Riserva, grande risorsa del territorio, ha sempre riposto forti aspettative: «Il consuntivo 2020, sia sul piano scientifico che su quello dell’affluenza, forte di dati decisamente inattesi considerate le difficoltà del periodo – dichiara l’assessore alla Riserva Pierluigi Molinaro -, è di estrema soddisfazione. Il Progetto Grifone procede al meglio: non ci resta dunque che dare appuntamento alla prossima stagione, confidando sia priva di tutti gli ostacoli che hanno scandito quella appena conclusasi. Ci ripromettiamo di organizzare un programma ricco e articolato, che consenta di riproporre le iniziative forzatamente annullate nei mesi scorsi».

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