Rogo di Santa Caterina, parla l’avvocato di uno degli indagati

"E' sotto shock. Ha fatto di tutto per spegnere le fiamme"
Hubert Londero
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E’ scioccato da quanto accaduto, ma è certo di aver fatto tutto il possibile per evitare la tragedia. E’ questo lo stato d’animo del custode della struttura per minori stranieri non accompagnati andata a fuoco la settimana scorsa a Santa Caterina. L’uomo, un 44enne delle Valli del Natisone iscritto oggi nel registro degli indagati, è l’operatore della Aedis onlus rimasto ustionato quella drammatica notte a causa del rogo.

“Il mio assistito – spiega il suo difensore, l’avvocato Maurizio Landelli – si trova in ospedale e sarà dimesso nei prossimi giorni . Ha raccontato di essere rimasto ustionato mentre faceva tutto il possibile per evitare che le fiamme si propagassero nella struttura. Per questo – continua il legale – è sicuro di non avere alcuna responsabilità per quanto è accaduto”.
Non ci sono dichiarazioni, invece, da parte del legale della cooperativa che gestisce la struttura, che si è riservato di parlare dopo l’autopsia sul corpo del 17enne di origini albanesi perito nell’incendio.

Domani, infine, saranno conferiti dalla Procura l’incarico per l’autopsia al medico legale Carlo Moreschi e quello per l’analisi dell’edificio andato a fuoco.

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