Rotta balcanica, il Viminale: più personale ai confini ma valichi minori aperti

Il ministro Lamorgese sta seguendo quanto accade in regione.
Redazione

Il ministro Lamorgese sta seguendo gli sviluppi della rotta balcanica al confine orientale d’Italia e in particolare le esigenze del territorio del Friuli Venezia Giulia. La rappresentante del Viminale ha poi comunicato che incrementare il personale destinato ai controlli del confine con la Slovenia, dove – però – non saranno chiusi i valichi minori.

L’ira di Fedriga

La decisione di non chiudere i confini minori ha deluso molto il presidente Fedriga. Per il governatore si tratta di una “decisione in contrasto con il parere tecnico di Prefetture, Questure e Procure, appare estremamente grave poiché si continuerà a consentire di fatto l’ingresso di immigrati irregolari in Friuli Venezia Giulia.” “Qualora si riscontrassero ulteriori contagi causati dai flussi migratori – prosegue Fedriga – ognuno sarà dunque chiamato ad assumersene piena responsabilità, anche sotto il profilo sanitario.” “Sorprende infine – prosegue il governatore – che i parlamentari del Pd regionale, anziché tutelare il nostro territorio, vogliano trasformare il Friuli Venezia Giulia in un centro d’accoglienza per clandestini: un approccio ideologico irresponsabile, che pone a repentaglio la salute e la sicurezza della nostra gente. Stiano comunque certi – conclude Fedriga – che l’amministrazione regionale non starà a guardare.” 

La replica di Serracchiani

Alle parole di Fedriga è immediatamente arrivato una risposta della deputata dem Debora Serrcchiani: “Chiudere i valichi minori danneggia l’economia locale e non serve a contenere i flussi migratori. Per questo scopo servono controlli e rinforzi di personale, che abbiamo chiesto e ci sono stati assicurati. Anche Fedriga sa bene che certe misure sono inutili, ma voleva intestarsi una chiusura di confini, magari ‘minore’ e notturna, solo per propaganda”. 

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