Rotta balcanica, Trieste al centro di un traffico di esseri umani

29 misure cautelari. Operazione della Polizia ed Europol coordinata dalla Dda di Catanzaro. Migranti portati con i velieri da Turchia e Grecia.
Alfonso Di Leva

Un’organizzazione con cellule in Italia, Turchia e Grecia che faceva arrivare migliaia di migranti in Italia, prima con velieri in partenza dalla Turchia e dalla Grecia condotti da persone russofone, e poi attraverso la rotta balcanica, è stata smantellata con un’operazione di Polizia scattata all’alba di oggi, mercoledì 10 maggio.

Nel corso delle indagini sono stati raccolti numerosi elementi secondo i quali il riciclaggio del denaro avveniva attraverso il versamento in una cassa comune gestita da alcune persone residenti a Trieste.
Gli investigatori, fra le altre cose, hanno scoperto una serie di transazioni sospette portate a termine utilizzando il sistema Money Transfer. In pratica prestanomi compiacenti delle persone coinvolte nell’inchiesta trasferivano all’estero somme di denaro per importi non superiori a 999 euro alla settimana.

Le ordinanze in corso di esecuzione sono 29 nei riguardi di persone indiziate dei reati di partecipazione a un’associazione transnazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al riciclaggio del denaro provento dell’attività illecita.

All’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, partecipano agenti del Servizio Centrale Operativo della

Direzione Centrale Anticrimine e delle Squadre Mobili di Brindisi, Foggia, Grosseto, Imperia, Lecce, Milano, Torino e Trieste, dell’Agenzia Europol e della Divisione Interpol. Il procedimento – informa una nota – è attualmente nella fase delle indagini preliminari.

“Le indagini – ha spiegato il Prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato – sono durate quasi 4 anni” e hanno coinvolto anche Belgio, Germania, Svezia, Inghilterra, Belgio e Marocco.

Secondo le indagini, ai migranti veniva garantito l’arrivo a destinazione a fronte di un pagamento di circa 10 mila euro. Per questo era stato creato un vero e proprio sistema di accoglienza illegale, organizzato tra l’estero e diversi capoluoghi italiani, che comprendeva anche il vitto e l’alloggio nelle diverse tappe, fra le quali Trieste, Lecce, Crotone, Brindisi, Foggia,  Grosseto, Imperia, Milano e Torino.

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