Chiude lo stabilimento Safilo di Martignacco, scatta lo sciopero

Doccia fredda per i 250 dipendenti della fabbrica alle porte di Udine
Paola Treppo
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A seguito di un incontro tenutosi ieri a Padova tra le organizzazioni sindacali di CGIL CISL e UIL e la proprietà di Safilo Group, è stato comunicato un esubero di oltre 700 persone. Il taglio più importante riguarda lo stabilimento di Longarone con 450 persone dichiarate in esubero per il ridimensionamento del sito produttivo.

Alle organizzazioni sindacali è stata comunicata, per il Friuli Venezia Giulia, la chiusura dell’unico sito produttivo rimasto dopo quello che fu chiuso ai tempi a Precenicco, molti anni fa, e che dava lavoro a centinaia di persone. Il polo produttivo di Martignacco insomma, che oggi dà lavoro a 250 persone, perlopiù maestranze femminili, chiuderà i battenti. Una doccia fredda che arriva a pochi giorni dal Natale. Sarà attivata comunque una cassa integrazione straordinaria che si presume avrà come motivazione la chiusura dell’Unità produttiva. Dopo il primo grande periodo di crisi che ha interessato Safilo, un gigante nel settore degli occhiali, il polo produttivo di Martignacco era stato trasformato in fabbrica per la finitura degli occhiali. Presenti all’incontro tenutosi a Padova Pasquale Lombardo di Femca Cisl Fvg con il collega Modotto di Cgil. Solo pochi mesi fa maestranze e organizzazioni sindacali avevano tirato un sospiro di sollievo a seguito del rinnovo di importanti licenze. Non è bastato. 

Scatta lo sciopero

L’impianto durante il periodo natalizio si sarebbe comunque chiudere per dei lavori di adeguamento, già programmati per tempo. Nessuno, dunque, si aspettava questa notizia. Filctem Cgil, Femca Cisl, UIltec Uil e le RSU hanno dichiarato lo stato di agitazione in tutti gli stabilimenti del gruppo Safilo, con il blocco immediato degli straordinari e di qualsiasi altra flessibilità oraria, programmando uno sciopero generale di tutto il gruppo per l’intera giornata del 13 dicembre. Da oggi, si legge in una nota, sarà aperta una campagna di assemblee, in tutti i posti di lavoro del gruppo, dove assieme ai lavoratori saranno decise ulteriori iniziative da adottare, che ci portino alla massima tutela di tutti i lavoratori occupati in Safilo mantenendo le condizioni socio-economiche dei territori interessati. L’azienda ha annunciato ieri 700 esuberi e la chiusura dello stabilimento di Martignacco (Udine).

Convocato un tavolo dalla Regione Fvg

Come un fulmine a ciel sereno, la vicenda Safilo ha fatto irruzione questa mattina in Consiglio Regionale. Furio Honsell, in apertura dei lavori dell’aula, appoggiato dal capogruppo del Pd Sergio Bolzonello, ha chiesto che gli assessori Bini e Rosolen riferissero in aula sugli esuberi e la chiusura annunciata del sito di Martignacco. L’aggiornamento sulla situazione si terrà alle 14.30 e sarà riservata ai soli consiglieri regionali. Lo stesso Bini ha annunciato di aver contestualmente convocato un tavolo fra l’azienda e le sigle sindacali per affrontare la situazione. Sempre alle 14.30, si terrà una conferenza stampa sulla situazione industriale del Friuli Venezia Giulia, partendo proprio dalla vicenda Safilo.

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