San daniele alle urne per salvare la biblioteca Guarneriana

Il Comune vuole dividere il fondo antico da quello moderno. Alcuni cittadini, contrari, si costituiscono in comitato. E il sindaco vuole indire il referendum
Paola Treppo

Con oltre 12mila preziosissimi testi, la Guarneriana di San Daniele è la più antica biblioteca pubblica del Friuli e sicuramente una delle prime istituzioni di pubblica lettura d’Italia.

Un patrimonio di 600 codici, 84 incunaboli, 700 cinquecentine e altre preziosità a stampa per un complesso di oltre 12mila libri antichi, fonte di richiamo e studio per ricercatori italiani ed esteri. La Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli, una delle più antiche e meno note d’Italia, nasce quando il pievano Guarnerio D’Artegna, morendo, donò alla comunità 173 preziosissimi manoscritti, in gran parte miniati, che aveva raccolto in tutta la sua vita. Nasceva così la prima biblioteca pubblica del Friuli e sicuramente una delle prime istituzioni di pubblica lettura d’Italia, che fu collocata nel palazzo comunale. Al lascito di Guarnerio di aggiunse quello di monsignor Giusto Fontanini che, nel 1736, lasciò alla comunità cittadina tutta la sua raccolta di manoscritti, incunaboli e libri a stampa, oltre ai fondi necessari per l’ampliamento del palazzo. Oggi la biblioteca è del Comune di San Daniele che, grazie a un progetto di valorizzazione del fondo antico, ha realizzato una teca digitale: sono online, cioè, con accesso libero, in formato digitale, alcuni dei manoscritti più preziosi e significativi. 

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