‘Sanitari non vaccinati, il Fvg seguirà le disposizioni del Governo’

Complessivamente, sono 5.499 le persone che non si sono sottoposte alla vaccinazione, per la maggior parte infermieri e Oss
Redazione

“In Friuli Venezia Giulia non esiste un problema di efficienza della macchina deputata a vaccinare gli operatori della sanità. Personalmente, ritengo che chi svolge questa attività debba sottoporsi al protocollo, ma altra cosa sono le norme vigenti alle quali dobbiamo adeguarci. Tutta la procedura è stata avviata come previsto dalla normativa; le Aziende si sono viste recapitare diffide da parte di alcuni professionisti per il trattamento dei dati, aprendo a potenziali contenziosi che rappresentano una delle difficoltà ma stanno programmando tutte le azioni così come previsto dal decreto legge per chi non è vaccinato entro il 31 dicembre di quest’anno. Ricordo alcune delle misure previste, dalla possibilità di decurtare lo stipendio del professionista che non si vaccina, al trasferimento ad altra funzione fino alla sospensione dell’attività”.

Lo ha annunciato in Consiglio regionale il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, nel corso del Question time (interrogazioni a risposta immediata dei consiglieri alla Giunta) che ha aperto gli odierni lavori d’Aula a Trieste.

Nel soddisfare un’istanza presentata dal consigliere Tiziano Centis (Cittadini) che aveva chiesto se il personale medico fosse in grado di interagire con sicurezza con le persone malate, Riccardi ha sottolineato che “40.473 operatori sociosanitari hanno aderito alla vaccinazione: il 100% in prima dose e il 90% anche in seconda. Chi lo ha chiesto, quindi, è stato vaccinato”.

I non aderenti ammontano complessivamente a 5.499360 nell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale (18 medici, 212 infermieri, 125 oss, 1 ostetrica e 4 veterinari), 1.347 nell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (74 medici, 517 infermieri e 316 oss) e 3.707 dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano-Isontina (105 medici, 1.022 infermieri, 531 oss e 1.421 per la voce altre professioni, legata a operatori in pensione ma ancora iscritti agli ordini professionali, tenendo conto però che gli aderenti sono stati invece 978), ai quali si aggiungono 85 oss dell’Irccs materno infantile Burlo Garofolo.

Ancora in tema di salute, Riccardi ha indicato al dem Nicola Conficoni, preoccupato sui tempi di recupero degli interventi arretrati in ambito AsFo, che “l’attività chirurgica è ripresa al 90% il 17 maggio e le liste di attesa per interventi con priorità A da eseguirsi entro 30 gg (comprensive dell’attesa per pazienti oncologici) ammontano a 260 casi, 162 dei quali in lista da -30 giorni. Il recupero di tutti gli interventi di classe A è garantito entro 2 settimane per quelli oncologici ed entro sei per gli altri”.

Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), in tema di riorganizzazione delle sedi per il servizio di continuità assistenziale nell’AsuFc, è stato evidenziato che “l’attuale carenza è legata a una serie di concause note da anni: ci sono 122 unità e ben 29 posti vacanti, non certo per responsabilità dell’Azienda. I medici non ci sono o scelgono di fare altro e, se fosse solo un problema economico, lo avremmo già risolto”.

La civica Simona Liguori e il pentastellato Andrea Ussai, entrambi interessati alla Struttura Operativa regionale emergenza sanitaria (Sores), sia per quanto riguarda l’attribuzione dell’incarico di direttore di struttura complessa che a livello organizzativo, Riccardi ha altresì riferito che “la responsabilità dell’indizione dei concorsi è in capo alla dirigenza delle Aziende sanitarie. Ci sono delle norme che vanno rispettate, questo è compito delle Aziende non del Consiglio ne’ della Giunta regionale”.

Sulla copertura del direttore della struttura, Riccardi ha informato in merito all’avvio da parte di Arcs della procedura concorsuale “che è in corso – ha detto – non è sospesa e, nell’autonomia delle responsabilità aziendali. Arcs sta anche conducendo delle valutazioni per verificare la copertura dell’incarico con la modalità del comando di un professionista che presenti i requisiti previsti dalle norme vigenti”.

“Nel caso tale soluzione andasse in porto, con provvedimenti adottati entro la fine di maggio, il bando verrebbe ritirato o sospeso, come è possibile fare in base alle norme in vigore.

L’attuale facente funzioni uscirà dal servizio il 1. agosto e le procedure in corso, nelle autonomie delle Aziende, – ha concluso Riccardi – assicureranno continuità nell’attribuzione della responsabilità della struttura”.

Sulla raccolta di firme presentata per chiedere la riorganizzazione della Centrale, Riccardi ha specificato come “non è sufficiente una raccolta di firme, se pur legittima, per definire un modello. Viene posto un problema da affrontare ma sarà il nuovo piano dell’Emergenza-urgenza a dare risposte, definire gli aspetti e le collocazioni più opportune di tutte le funzioni coinvolte nell’emergenza extra-ospedaliera, compresi l’elisoccorso e il soccorso territoriale. Obiettivo del Piano sarà anche quello di dotarsi di una modalità di coinvolgimento del personale che favorisca l’interscambio operativo ed eviti la settorializzazione fra centrale operativa, elisoccorso e soccorso territoriale”.

Riccardi sottolineando l’importanza del piano dell’Emergenza-urgenza ha detto che “avremo voluto definirlo prima, ma la gestione del contesto pandemico non lo ha consentito. E’ comunque al primo posto fra le azioni da attuare prima del termine della legislatura”.

Quanto alle criticità rilevate con una raccolta di firme, fra cui la mancanza di personale della Sores, Riccardi ha evidenziato come “la carenza di risorse umane sia un fatto superato: al 17 maggio il numero di infermieri in servizio nella Struttura operativa regionale emergenza sanitaria era di 44 unità, oltre al coordinatore, numero sufficiente a dare una copertura del servizio in grado di assicurare risposte tempestive. Considerato che al 31 dicembre 2019 erano presenti 38 unità, il saldo fra entrate ed uscite è stato di +6 (5 mobilità in uscita e 11 in entrata). I dati fotografano una situazione in cui sono maggiori gli infermieri che hanno chiesto di entrare nella struttura, rispetto a quelli usciti”.

Al leghista Antonio Lippolis e al suo interesse riguardo l’adozione dello schema terapeutico domiciliare per Sars-CoV-2, è stato indicato che “il tema rientra nella discrezionalità professionale del medico mentre, riguardo la terapia degli anticorpi monoclonali, il percorso avviato in Fvg identifica un protocollo in linea con quanto sviluppato in altre regioni e, al momento, riguarda 117 pazienti”.

Emanuele Zanon (Regione Futura) ha portato il discorso sulle prospettive nell’assistenza long Covid per soggetti che hanno sviluppato forme gravi e che, anche dopo la guarigione, rimangono colpiti da anomalie e disturbi.

Walter Zalukar (Gruppo Misto) ha ottenuto dettagliate indicazioni in merito alle tempistiche, da lui ritenute “inaccettabili”, riguardo alcuni interventi di soccorso e alle procedure seguite. Francesco Russo (Pd), infine, ha potuto appurare che gli sviluppi legati alla ristrutturazione dell’ospedale triestino di Cattinara sono legati “ai lunghi mesi di emergenza – ha concluso Riccardi – che provocheranno conseguenze anche in termini di nuova disposizione degli spazi rispetto il progetto originario in seguito al recepimento degli adeguamenti alle norme disposte dallo Stato che, tuttavia, non incideranno sulle tempistiche”. 

In precedenza, l’assessore Fvg al turismo, Sergio Emidio Bini, aveva risposto a Franco Iacop (Pd) riguardo l’attivazione delle misure legate al voucher TUReSTA in Fvg. “Le modalità saranno semplificate e più rapide – ha spiegato – per l’accesso e per i rimborsi. A giorni sarà presentato il nuovo sistema informatico, utilizzabile da tutti gli operatori che aderiranno, mentre il cittadino dovrà solo prenotare. L’iter sarà completato entro fine mese per poter essere avviato con l’inizio della stagione estiva e un milione mezzo di euro a disposizione”.

In materia scolastica, infine, l’assessore Alessia Rosolen ha fornito dal canto suo indicazioni ad Alessandro Basso (FdI) sulle azioni che può intraprendere l’Amministrazione regionale per salvaguardare il diritto allo studio degli studenti del Fvg.

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