Chiusi, ancora una volta, i cancelli della Scuola Elementare Giovanni Pascoli, a Udine. Questa mattina, arrivati puntuali all’ingresso dell’istituto della V Circoscrizione, genitori e figli hanno trovato le porte sbarrate. Un cartello affisso sulla cancellata avvisava che l’ingresso era interdetto “a causa dello sciopero del personale scolastico”. L’astensione lavorativa è quella indetta dal Sindacato Intercategoriale Cobas che, per la giornata di oggi, ha proclamato uno sciopero nazionale di tutte le categorie e i settori lavorativi pubblici, privati e cooperativi contro le politiche emergenziali adottate dal governo Conte.
Tanta la delusione per decine e decine di famiglie già provate dalle restrizioni imposte dalla pandemia e dall’incubo contagi e quarantene. “Scioperare è un diritto sacrosanto, nessuno lo mette in dubbio – ci racconta una mamma-. Ma in questa scuola su quattro scioperi indetti abbiamo trovato le porte chiuse dell’istituto già tre volte. Siamo davvero esausti. Questi manifestanti non pensano al diritto dei loro piccoli utenti e dei loro genitori. Facciamo già salti mortali per riuscire a lavorare, se in più ci complichiamo la vita tra di noi, non se ne esce”.
“Basta! Questo non è il momento di rivendicare diritti da parte di una categoria che, comunque sia, oggi gode di tantissime garanzie a dispetto di altre”, conclude rabbioso un papà.