Servizio video di Alessandra Salvatori.
A Pesariis c’è stata un’adesione del 90%. A Udine attorno al’70. I lavoratori della Solari hanno protestato uniti questa mattina nei due stabilimenti della storica azienda friulana di orologi e di tabelloni d’informazione al pubblico.
Hanno incrociato le braccia durante le prime due ore di lavoro per sottolineare la totale indifferenza da parte dei vertici della ditta nei confronti delle istanze avanzate dalle rappresentanze sindacali nel corso degli ultimi anni.”Ora aspettiamo una risposta e di essere convocati dall’azienda, che ancora non si è fatta sentire” – commentano a caldo David Bassi, Segretario Generale della FIOM-CGIL di Udine, e Fabiano Venuti, Referente della FIM-CISL dell’Alto Friuli, fuori dai cancelli di via Pieri.
“Da anni – proseguono i due sindacalisti – le relazioni sindacali in Solari sono state inconcludenti, ma negli ultimi mesi la situazione è peggiorata al punto che è diventato difficile organizzare anche un semplice incontro informativo. La situazione è ancora più grave se si considera l’assenza di una contrattazione aziendale, prevista dal contratto nazionale, ma ormai inesistente all’interno dell’azienda”.
“La mancanza di contrattazione aziendale e la compromessa situazione dei rapporti sindacali sarebbero già stati sufficienti a giustificare uno sciopero, ma la situazione è ulteriormente peggiorata con l’assorbimento nei superminimi individuali degli aumenti previsti dal contratto nazionale a partire da giugno 2023” – aggiungono i due sindacalisti.
“Lo sciopero di due ore – concludono Bassi e Venuti – non è una decisione presa a cuor leggero, ma una scelta ponderata e condivisa a lungo, al fine di far comprendere all’azienda che i lavoratori e le loro istanze devono essere nuovamente posti al centro del progetto di un’azienda sana, produttiva e che guarda al futuro con speranza, nonostante l’attuale incertezza”.