Scopre di essere positivo al Covid in aeroporto, sviene e i genitori si sentono male

Tutta la famiglia che lo attendeva allo scalo è ora in quarantena. La disavventura è capitata da un giovane friulano rientrato dalla Spagna, dove si trovava per lavoro
Giancarlo Virgilio

Un friulano di 35 anni ha scoperto di essere positivo al Covid-19 all’aeroporto di Venezia, dove era appena giunto con un volo partito dalla Spagna dove si trovava per motivi lavorativi. Dopo tre ore di estenuante attesa, appena comunicatogli l’esito, il passeggero di Aprilia Marittima è svenuto davanti ai suoi due genitori, giunti per riaccoglierlo accompagnati dal secondo figlio.

Alla vista del mancamento, però, anche la madre e il padre, entrambi sessantenni, si sono sentiti male.

È per questo motivo che la famiglia del giovane ha deciso di conferire formale incarico allo Studio Tutino di Udine che sottoporrà la vicenda ai due Procuratori della Repubblica del Veneto e del Friuli, così come ai due Presidenti di Regione e Prefetti.

Tanti i dubbi e le domande che lo studio udinese si pone, anche perché il prelievo è stato fatto la sera del 25 agosto e non il 26, come indicato dal referto e ha costretto alla quarantena tutti i componenti familiari.  

“Perché non è stato ricoverato a fronte della presunta positività da test ?”, si domandano i legali Francesca a Santo Tutino. E poi ancora: “I passeggeri dell’aereo, quelli seduti più vicini e quelli che in coda per prelievo COVID e che erano a contatto, sono stati posti in quarantena? Come mai è stato permesso, senza alcun vincolo o precisa prescrizione il rientro a casa nella medesima vettura dei fratelli e dei genitori? Se durante il tragitto a casa, fosse stato obbligato a fermarsi anche per dei bisogni fisiologici, poteva farlo? Che documenti anche per fini di astensione da lavoro sono stati consegnati per giustificare l’assenza? Il Sindaco è la Protezione Civile sono stati notiziati? Chi porta loro i viveri di quotidiana necessità? Chi vigila su di loro? Perché al sospettato infettato non è stato fatto il tampone a casa? “

A chiarezza di ogni cosa il consulente del lavoro ha nominato il medico legale Nicola Li Volsi ed un esperto in crimine Sanson Edi.

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