Come salvare uno scrigno di memoria locale

La Filologica Friulana si interroga sulla gestione degli archivi etnografici sonori e video
Rossano Cattivello

Documenti sonori e video che raccontano la storia di una comunità. È su questo scrigno di memoria che punta i riflettori il convegno organizzato a Udine venerdì 19 maggio 2023 alle 16.30 dalla Società Filologica Friulana nell’ambito della “Setemane de Culture Furlane”. Nella sua sede di Palazzo Mantica, in via Manin, esperti si confronteranno in base al titolo dell’incontro “Sguardi e voci della memoria. Gli archivi etnografici sonori e video in dialogo con il territorio”.

“Il patrimonio culturale immateriale, come è quello degli archivi etnografici – spiega il presidente della Filologica Federico Vicario -, non è conservato in un museo; ma è giusto raccogliere, catalogare, conservare tutti gli elementi possibili che costituiscono tale patrimonio, al fine di custodire la memoria di ciò che essi rappresentano, affinché il bene stesso possa essere preservato, studiato, tramandato”.

“La salvaguardia del patrimonio culturale immateriale – aggiunge Donatella Cozzi, curatrice del convegno – è un punto importante delle politiche culturali odierne e viene considerata un’attività essenziale per sostenere la creatività, il sentimento d’appartenenza e l’identità delle comunità, in particolare nei territori di confine, per la valenza degli scambi interculturali. In questo incontro vogliamo presentare le più recenti attività di recupero e valorizzazione di questo tipo di materiali, sonori e video, guardando anche alle realtà fuori regione. Nel contempo desideriamo gettare uno sguardo sul futuro, su quali potranno essere le attività di valorizzazione di questo patrimonio e le problematiche relative alla sua conservazione e soprattutto divulgazione, in costante dialogo con il territorio che l’ha generato. Gli interventi del convegno dimostrano come sia necessario partire dalla conservazione delle memorie, degli sguardi e delle voci di cui gli Archivi sono custodi, per restituirli alle comunità e al presente: solo in questo modo diventeranno patrimonio anche per il futuro. Se una ’etnografia d’urgenza’ è necessaria per recuperare quanto può essere ancora recuperato, è ugualmente importante che a questo salvataggio si unisca la consapevolezza dei contesti e delle situazioni che hanno generato questo patrimonio, permettendo una pluralità di letture senza banalizzarlo”.

Sono previsti gli interventi di Erika Di Bortolo Mel dell’Università di Udine, Marta Pascolini, ricercatrice, Cosetta Saba e Mary Comin dell’Università di Udine, Pamela Pielich, direttrice del Museo etnografico del Friuli e Massimo Pirovano, direttore del Museo Etnografico dell’Alta Brianza.Streaming dell’evento su www.setemane.it

Potrebbe interessarti anche

©2022 TELEFRIULI. Tutti i diritti riservati | P. IVA 01313840306. La testata Telefriuli è registrata al Tribunale di Udine, n° 414/78 il 21.02.1978
Powered by Rubidia