Il nuovo anno scolastico la prossima settimana si aprirà all’insegna di problematiche ancora irrisolte come le cattedre scoperte per mancanza di insegnanti soprattutto di matematica e di sostegno. E proprio per il sostegno – spiega Luca Gervasutti vicepresidente dell’associazione nazionale presidi del Friuli Venezia Giulia – siamo costretti a ricorrere alle messe a disposizione che vengono inviate da neolaureati e studenti universitari, quando invece avremmo bisogno di persone specializzate. Per il futuro preoccupa la riduzione del numero di studenti. Negli ultimi tre anni le scuole del Fvg ne hanno persi seimila e Le proiezioni a livello nazionale rilevano una perdita del 20% degli iscritti entro i prossimi 10 anni.
La Regione sta correndo ai ripari ed entro novembre dovrà predisporre un piano di dimensionamento che entrerà in vigore nel 24 e 25. Lo stesso prevede l’accorpamento di 10 scuole 6 delle quali in provincia di Udine e 4 in quella di Trieste. Per il momento si concentra sugli istituti comprensivi che sono i primi a scontare gli effetti della denatalità.
I provvedimenti comporteranno disagi all’utenza perché è prevista l’attivazione di classi anche da 30 alunni anche a livello superiore.
Le prime classi saranno attivate solo in presenza di 15 bambini salvo autorizzazioni in deroga da parte dell’ufficio scolastico regionale , dove comunque il numero di alunni deve essere superiore a 10. Al momento non si parla di pluriclassi che rimangono attivate solo in Carnia .