“Se si spegne la luce”: dibattito sulla violenza al San Giorgio

L'omicidio della psichiatra Barbara Capovani dà lo spunto per riflettere sulla violenza in generale, su quella degli operatori sanitari in particolare.
Daniele Paroni
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Lunedi alle 19 giugno presso il teatro San Giorgio  di Udine si terrà la manifestazione ” Se si spegne la luce ” in ricordo della psichiatra Barbara Capovani, uccisa da un paziente a sprangate circa due mesi fa. Il ricordo sarà l’occasione per parlare di violenza in generale, di genere e della violenza nei confronti  degli operatori sanitari. Dopo un dibattito tra operatori della salute mentale e l’avvocato Rosi Toffano, ci sarà una rappresentazione teatrale a cura di Elisa Menon  del teatro Fierascena. L’evento è patrocinato da Asufc, comune di Udine, Omceo, Opi di Udine e Cosm.

” Gli episodi di violenza fisica nei confronti di operatori non sono diffusi – ha spiegato il direttore del dipartimento dell’Asufc che raggruppa dieci centri di salute mentale, il dottor Bertoli – sono diffusi gli episodi di minacce. Le nostre strutture seguono in tutto seimila persone. In Regione, l’ultimo omicidio di uno psichiatra risale a trent’anni fa a San Vito al Tagliamento. E’ chiaro che si tratta di fenomeni che devono essere trattati, monitorati e prevenuti”.

A questo serve l’incontro al San Giorgio.

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