Sempre meno uomini a controllare porto e confini, la denuncia di un sindacato di Polizia

Si ridurrà ancora l'organico delle Polizie di Frontiere del Friuli Venezia Giulia. Il piano nazionale presentato la scorsa settimana prevede l’accorpamento dell’Ufficio di Polizia d...
Giancarlo Virgilio

Si ridurrà ancora l’organico delle Polizie di Frontiere del Friuli Venezia Giulia. Il piano nazionale presentato la scorsa settimana prevede l’accorpamento dell’Ufficio di Polizia di Frontiera marittima di Trieste con il Settore Polizia di Frontiera Terrestre, con la contestuale istituzione di un unico Ufficio a livello dirigenziale.

Il progetto non viene considerato positivo dal COISP (Il Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di Polizia), in quanto non tiene conto dell’imponente flusso migratorio sul confine del Nord-est – che solo lo scorso anno ha visto circa 5.000 persone rintracciate –, la costante crescita turistico e commerciale del porto di Trieste e il drastico calo del personale messo a disposizione della Polizia di Frontiera Marittima, che ha segnato una riduzione negli ultimi due anni di circa il 20 % delle unità.

“Trieste, i circa 50 km di confine con la Slovenia e i 24 km di costa – spiegano i vertici del sindacato di Polizia (il segretario provinciale Enrico Moscato e il segretario regionale Domenico Dragotto)- non possono più subire l’esclusivo incremento dei carichi di lavoro a danno dei poliziotti la cui età media è sempre più alta”.

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