Dopo 10 giorni di isolamento telematico e digitale, Erto è tornata al 2021. Il paese è rimasto isolato a causa del maltempo e delle forte nevicate che hanno compromesso le linee di comunicazione con l’esterno.
Una situazione di disagio e ‘solitudine’ che ha coinvolto anche lo scultore alpinista Mauro Corona che rivendica come i disservizi di questo tipo, quando si verificano nei paesi di montagna, dovrebbero essere tra le priorità da risolvere. Secondo lo scrittore, si doveva agire e intervenire prima.
“Mentre l’Italia lancia la sanità informatica, Erto rimane dieci giorni senza servizi postali, bancomat, internet – scrive lo scultore -. I colossi della comunicazione dovrebbero riconsiderare il “disservizio grave” nei paesi montani. Siamo pochi ormai a resistere quassù. Dieci persone senza internet e telefonia mobile qui valgono come 1000 in città. L’allerta meteo recente inoltre ha messo in luce grosse avarie nelle infrastrutture che erogano l’internet e le comunicazioni. I grandi gestori della Telefonia e della Rete digitale dovrebbero investire anche nelle nostre aree, sempre più snobbate e dimenticate. L’emergenza è terminata oggi, con l’eroico intervento di una squadra di tecnici che, ciaspe ai piedi e attrezzatura in spalla, hanno sfidato la bufera per ripristinare i collegamenti sepolti dalla neve. A loro va il nostro grazie. Alla fine sono sempre le ultime pedine della scacchiera a dover aggiustare le cose. Peccato. Bastava agire prima – conclude Corona -, investendo con saggezza e tutto sarebbe filato senza imprese rocambolesche e blackout di un intero paese”.