Non è più un problema solo turistico, ma anche e soprattutto di sicurezza. Il lago di Barcis è ancora per metà occupato dalla ghiaia accumulata negli anni, nonostante i sostanziosi interventi pubblici effettuati. A fare i conti è il Comitato Valcellina, che parla di un miliardo di euro speso negli ultimi decenni tra la briglia del Prescudin, il ponte sul Varma, la briglia di Nest, il ponte nuovo e vari sghiaiamenti nonché il ripristino e pulizia degli argini dell’invaso che tuttavia continuano ad essere pieni di legnami.
Secondo i portavoce Fabia Tomasino e Marco Casagrande dal 2008 al 2022, sono entrati nel lago 200 mila metri cubi di ghiaia all’ anno: in totale 2.800.000, e un altro milione e quattro si accumulerà da qui al 2029, data della alla scadenza della concessione dell’invaso in mano Cellina Energy, che si è impegnato contribuire allo sghiaiamento. I costi fanno paura: servirebbero 126 milioni di euro per togliere tutta la ghiaia e anche per questo la questione concessione, secondo il Comitato Valcellina, va affrontata seriamente dalla Regione. Un quadro di cui è consapevole il Comune di Barcis, che è a capo del Laboratorio che dovrà stabilire come intervenire.
“Stiamo muovendo i primi passi e siamo in costante contatto con la Regione – spiega il sindaco Claudio Traina -. Il vero problema è come sarà portata via tutta quella ghiaia, senza pesanti ricadute di traffico sui paesi. Una situazione che riguarda i vari comuni della Valcellina e in particolare Montereale, a valle. Il tempo stringe – conclude il primo cittadino – ma le soluzioni sono molto complicate da trovare e soprattutto attuare”.