Giornata di alta tensione nel carcere di Tolmezzo dove si è consumato l’ennesimo evento critico da parte di un ristretto ad Alta Sicurezza.
A dare la notizia è Massimo Russo, delegato nazionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe: “Nel pomeriggio di ieri 30 luglio nel Carcere di Massima Sicurezza di Tolmezzo, durante l’ora d’aria pomeridiana, un detenuto Alta Sicurezza per reati di Terrorismo Internazionale e da tempo sottoposto al regime di cui all’articolo 14 bis Ordinamento Penitenziario, si è arrampicato a mani nude sul tetto del carcere fino ad arrivare al 3 piano dai passeggi del reparto isolamento”.
Oltre a tutto il personale di Polizia in servizio sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Tolmezzo che hanno allestito il telo anticaduta. “Solo l’alta professonalità del personale di Polizia penitenziaria e l’intervento del Direttore dell’Istituto hanno permesso, dopo lungo dialogo con il detenuto, di risolvere la questione nel giro di qualche ora senza alcuna conseguenza per lo stesso è facendolo desistere dal gesto insano messo in atto e ristabilendo la sicurezza della struttura”.
Lo stesso detenuto “risaltato agli onori della cronaca”, a maggio, ed “attenzionato” dal Garante Nazionale dei Detenuti Mauro Palma, poiché era stato usato nei suoi confronti l’idrante dal personale di Polizia al fine di “contenerlo” poiché con violenza voleva scardinare la porta della cella ed uscire dalla stessa. “Non ci si spiega – dice il referemte del Sappe – il perché “tale energumeno” da nove mesi è ancora detenuto a Tolmezzo ove era stato assegnato provvisoriamente, nonostante pone in essere atteggiamenti di turbamento per l’ordine e la sicurezza con cadenza pressoché quotidiana”.
E’ senza appello la denuncia del Sappe, per voce del Segretario regionale Sappe del Friuli Venezia Giulia Giovanni Altomare:
“Lo diciamo da tempo, inascoltati: la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, dall’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, dalla mancanza di personale, dal mancato finanziamento per i servizi anti-intrusione e anti scavalcamento. Le aggressioni, le colluttazioni e i ferimenti si verificano costantemente, con poliziotti feriti e celle devastate. Il Ministro della Giustizia adotti con tempestività urgenti provvedimenti, a cominciare dall’istituire un tavolo permanente al Ministero per monitorare la situazione penitenziaria e trovare idonee soluzioni.”.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri, esprime apprezzamento per la professionalità del Personale di Polizia Penitenziaria in servizio a Tolmezzo ed evidenzia come “gli eventi critici accaduti sono sintomatici di quali e quanti disagi caratterizzano la quotidianità penitenziaria. E’ solamente grazie alla prontezza ed alla professionalità degli Agenti di Polizia Penitenziaria intervenuti che è evitata una situazione ancora più pericolsa”.
“Per fortuna delle Istituzioni, gli uomini della Polizia Penitenziaria svolgono quotidianamente il servizio in carcere – come a Tolmezzo – con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici”, conclude. “Ma non si può e non si deve ritardare ulteriormente la necessità di adottare urgenti provvedimenti: non si può pensare che la gestione quotidiana delle costanti criticità delle carceri del Triveneto e del Paese sia lasciata solamente al sacrificio e alla professionalità delle donne e degli uomini della Polizia”.