Si è spenta Lionella Mion, «Il Covid me l’ha portata via in 3 settimane»

La comunità di Pradamano si stringe attorno alla famiglia del vicesindaco
Giancarlo Virgilio

Dopo 21 giorni di ricovero, si è spenta a 74 anni, per polmonite interstiziale legata al SARS-CoV-2, Lionella Mion, la madre del vicesindaco di Pradamano Andrea Zorzini. Originaria di Nespoledo di Lestizza, Lio, questo il diminutivo per amici e familiari, si era trasferita una cinquantina di anni fa a Pradamano dove aveva impostato la sua vita con il marito, prematuramente scomparso nel 1990.

Era conosciuta e ben voluta da tutti, in particolar modo per essere stata sempre in prima linea nelle iniziative sociali. “Era una donna attiva, molto disponibile e aperta – ricorda il figlio -. Per tanti anni ha dato una mano alla mensa per i poveri della Caritas. Ma in generale, se c’era qualcosa da fare per il sociale, lei c’era”, aggiunge Zorzini.

“Lionella era una persona molto dolce e sensibile, anche se sapeva essere dura quando era necessario – spiega Andrea -. Era la classica friulana tutta d’un pezzo, che lavorava tanto e pensava alla famiglia. Era in pensione da molti anni e non si era mai risparmiata per la famiglia, prima quando lavorava alla Zanussi-Seleco di Campoformido, poi quando fu trasferita all’Elettrolux di Porcia”.

Il suo ricovero risale a venerdì 26 marzo quando il vicesindaco, grazie al saturimetro, si era accorto che i suoi valori erano davvero anomali, nonostante Lionella non presentasse febbre né sintomi evidenti, né sapesse ancora di aver contratto, chissà dove, il Covid. Quel giorno venne subito trasferita d’urgenza nel Padiglione 8 del Santa Maria della Misericordia dove le fu diagnosticato il virus e la polmonite in atto. Domenica 11 aprile, infine, il suo trasferimento in terapia intensiva.

“Non so dove abbia contratto il virus – aggiunge Zorzini – . Essendo un soggetto fragile, mia mamma girava sempre con due mascherine ed era molto attenta. Era molto debole e se non fosse stato per il saturimetro non avrei avuto il sentore di questa gravità. Purtroppo, le sue condizioni si sono aggravate irrimediabilmente sabato scorso”. “E’ una malattia talmente bastarda che ti toglie i cari senza poterli salutare si sfoga il vicesindaco- . E’ dura. Molto pesante. Una botta così non me la sarei mai aspettata. Mi lascia senza parole”.

Zorzini, però, è riuscito a sentirla telefonicamente domenica 4 aprile per gli auguri di Pasqua, quando Lionella, prima di peggiorare, ha chiamato per salutare per l’ultima volta la nipote Viola e la nuora Alessandra. Ma il vero addio è avvenuto al Padiglione 9, quando il professore Tascini ha permesso all’amministratore di incontrare la madre prima che venisse trasferita nel reparto di terapia intensiva. “Ringrazio il direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale di Udine per avermela fatta incontrare, bardato come si può immaginare, prima che venisse intubata, quando indossava ancora il casco cpap. Lei mi ha riconosciuto ma non riusciva a parlare. Soffriva troppo. Quindi le ho parlato e l’ho confortata per circa due ore”, conclude Zorzini.

La data dei funerali di Lionella sarà fissata a seguito dell’imminente autopsia. Molto probabilmente si terranno mercoledì prossimo a Pradamano.

In queste ore, il paese si sta stringendo al dolore del vicesindaco e della famiglia. Innumerevoli sono le testimonianze di affetto, specialmente su Facebook. “Sono vicino ad un amico. In questo triste momento voglio dedicargli un forte abbraccio….a lui, a Viola ed Alessandra”, questo il pensiero del primo cittadino, Enrico Mossenta, ancora scosso nell’apprendere che il virus ha colpito nuovamente la sua comunità.

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