Si va verso le chiusure su base regionale, «Fenomeno meno invasivo ma più diffuso»

“Ci troviamo a governare un fenomeno meno invasivo ma più diffuso”. Lo ha detto il vicepresidente della Regione Riccardo Riccardi in diretta su Telefriuli commentando l’evoluz...
Alessandra Salvatori
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Ci troviamo a governare un fenomeno meno invasivo ma più diffuso”. Lo ha detto il vicepresidente della Regione Riccardo Riccardi in diretta su Telefriuli commentando l’evoluzione della pandemia da Covid-19 in Friuli Venezia Giulia e in Italia e raffrontando la situazione attuale a quella della scorsa primavera.

Dal 25 ottobre al primo novembre – ha evidenziato Riccardi – il numero di persone in isolamento in regione è passato da 2.900 a 5.100, i posti occupati in terapia intensiva da 23 a 38”. Il vicegovernatore ha ribadito come le rianimazioni Covid siano meno aggredite rispetto alla prima fase della pandemia. Più sotto stress risultano i reparti di terapie sub intensive e pneumologie. “C’è la necessità, e su questo fronte stiamo lavorando – ha aggiunto Riccardi – di riconvertire molte strutture”.

Quanto al nuovo Dpcm, Riccardi a Telefriuli ha detto che attenderà il decreto per verificare quali saranno le misure anti-contagio. Alla Camera il premier Conte ha parlato della necessità di introdurre un regime di restrizioni differenziato a seconda delle criticità delle varie zone del paese, ipotizzando tre diversi scenari. Un criterio uguale per tutti i territori stabilirà la cornice entro la quale decidere e il Governo, attraverso il Ministero della Salute, si assumerà la responsabilità dei provvedimenti al fianco delle giunte regionali. “A differenza di quanto accaduto in primavera – ha commentato in diretta a Telefriuli Riccardi – il virus è distribuito in tutto il Paese, non solo al nord. C’è solo un problema di distanza temporale”.

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