Sarà presentato oggi (martedì 9 febbraio) alle 17.00 sulla piattaforma Civix , il percorso di sperimentazione del Patentino per lo smartphone per dieci scuole-pilota di tutto il Friuli Venezia Giulia . La conferenza, sul canale Youtube dell’Associazione M.E.C. sarà anche, per chi lo desideri, occasione di riflessione sui temi della sicurezza su Internet, anche in relazione ai recenti fatti di cronaca collegati alle pericolose sfide veicolate dal web e dai social network. In questo senso il Patentino per lo smartphone si pone come una risposta concreta rivolta ai giovani studenti e alle loro famiglie di fronte alla pericolosità dei social network, in particolare per i minori di 13 anni; ricordiamo, infatti, che la legge vieta loro di accedere a servizi di messaggistica ed ai social nonostante molti genitori non siano consapevoli di questo limite e delle loro responsabilità legali in merito. Dalle 17, dunque, oltre a conoscere quali scuole delle province di Udine, Pordenone, Gorizia e Trieste saranno coinvolte nel percorso formativo che interesserà le ore di Educazione civica, si potrà anche vedere in anteprima il prototipo di Patentino , sul quale troverà spazio la firma del giovane neopatentato e una serie di informazioni che potrebbero essergli utili in caso di di emergenza, grazie a un QR code. Da oltre un anno l’Associazione MEC è al lavoro per perfezionare un percorso didattico reso possibile grazie al progetto Cittadinanza digitale a scuola, con il contributo della Fondazione Friuli e la sinergia con la Regione FVG. Tra gli elementi di novità che saranno illustrati: il sistema di valutazione delle competenze acquisite dagli studenti e il ruolo attivo dei genitori all’interno del percorso.
GENITORI SUI BANCHI
Lascereste guidare nel traffico vostro figlio ancora quindicenne? Nasce da qui la convinzione da parte dei formatori dell’Associazione MEC, che è sempre più necessario l’impegno degli adulti per il benessere digitale dei ragazzi, convinti che sia fondamentale intraprendere una sfida educativa per il digitale che coinvolga in prima linea anche i genitori. Il percorso di formazione infatti prevede che la partecipazione dei genitori sia condizione necessaria per il conseguimento del patentino da parte dei minori di 14 anni, età entro la quale il genitore è legalmente responsabile al 100% delle azioni dei figli. Si può quindi dire che fino a questa età, più che di un patentino si tratta di un “foglio rosa”: l’uso dello smartphone è possibile con l’accompagnamento e supervisione dei genitori. “Per molti genitori può sembrare una cautela eccessiva, tuttavia i fatti di cronaca regolarmente ci confermano quanto insidiosa possa essere la rete per i più piccoli se questi vengono lasciati soli – commenta il coordinatore dell’associazione MEC, Giacomo Trevisan – Si tratta di una sfida innanzitutto educativa in quanto è una responsabilità in primis dei genitori proteggere i loro figli, ma non si può negare la difficoltà a conoscere puntualmente gli sviluppi di applicazioni in continua evoluzione e affamate di nuovi utenti al punto da chiudere volentieri un occhio se la loro età è fuori legge. E in questo senso leggiamo come positivo il tentativo dei Garante Nazionale di richiamare anche i social network alle loro responsabilità. Ma gli effetti concreti di queste iniziative sono ancora incerti e questo rende ancora più importante il ruolo della scuola e lo sviluppo di iniziative educative capillari e in grado di avere un impatto reale e misurabile sulle competenze degli studenti”.
IL SISTEMA DI VALUTAZIONE
A questo proposito uno dei punti deboli delle iniziative didattiche attuali è proprio la mancanza di un sistema di valutazione. Le attività a favore degli studenti sul tema della prevenzione dei rischi online sono sempre più numerose e di indubbio valore, ma quasi sempre manca un sistema per misurare le conoscenze e le competenze effettivamente acquisite. Da qui la decisione di inserire all’interno del percorso del “patentino” una valutazione sistematica sia nel corso delle attività che in conclusione, attraverso un test finale, proprio come avviene per la patente.
L’OSPITE
Ad arricchire l’incontro ci sarà l’intervento di Mauro Cristoforetti , tra i principali esperti a livello nazionale sull’educazione all’uso sicuro della rete e referente nazionale della piattaforma Generazioni Connesse del Ministero dell’Istruzione , durante la conferenza farà una panoramica su ciò che avviene a livello nazionale e internazionale sul tema della tutela dei minori online.
LA CONFERENZA
Giuseppe Morandini, Presidente della Fondazione Friuli, aprirà la conferenza contestualizzando le attività nell’ambito del progetto “Cittadinanza Digitale a Scuola” , curato dall’Associazione MEC con il supporto della Regione FVG e della Fondazione Friuli. Ketty Segatti, Vice Direttore centrale della Direzione centrale lavoro, formazione, istruzione e famiglia della Regione FVG , amplierà il quadro al contesto delle azioni messe in atto dal Dipartimento istruzione della regione sul tema del benessere e della prevenzione del cyberbullismo, in sinergia con i soggetti del territorio. Giacomo Trevisan, Coordinatore dell’associazione MEC, descriverà i principali aspetti didattici, organizzativi e gli elementi di innovatività della sperimentazione, lasciando poi spazio alle domande dei partecipanti.