Silp Cgil su ex caserma Cavarzerani di Udine: ‘Situazione esplosiva. Forze dell’ordine lasciate sole’

Per il segretario provinciale del Silp, Claudio Spangaro, servono misure capaci di coniugare l'accoglienza con la sicurezza. Necessario il controllo ai confini
Redazione

“La situazione venutasi a creare alla ex caserma Cavarzerani è il frutto non soltanto della ripresa dei flussi sulla Rotta Balcanica e del suo concatenarsi con l’emergenza Covid, ma anche degli errori e dei limiti che hanno caratterizzato l’azione dell’Europa, dei vari Governi che si sono succeduti alla guida del nostro Paese, incapaci di intervenire con politiche in grado di coniugare le esigenze umanitarie con quelle della sicurezza e di un necessario controllo dei confini, anche della nostra Regione, che ha seguito un modello basato sui grandi centri piuttosto che sull’accoglienza diffusa”.

Parole del segretario provinciale Silp Cgil, Claudio Spangaro.

“Pesano, inoltre, i tempi delle pratiche di concessione di asilo politico e protezione umanitaria, che da un lato penalizzano chi dovrebbe avere un rapido accesso alle misure di accoglienza e protezione, costretto a lunghissime attese, dall’altro favoriscono la permanenza in Italia di chi non ne ha diritto e aumentano il pericolo di fuga, rendendo ancora più arduo il compito già difficile delle forze dell’ordine, costrette a operare sotto organico e troppo spesso abbandonate a se stesse nel controllo del territorio, dei confini e delle strutture”.

“Una falla nel sistema di accoglienza ben conosciuta (e sfruttata) dalle organizzazioni criminali che lucrano, con profitti enormi e rischi bassissimi, sul traffico dei migranti”.

“È ora che l’Europa e l‘Italia si siedano al tavolo per individuare politiche concertate ed efficaci in materia di immigrazione, per garantire accoglienza a chi fugge da guerre, conflitti e dalla povertà, tutelando nel contempo la sicurezza e individuando le soluzioni più idonee a garantire la salute di tutti, cittadini, migranti e forze dell’ordine. Questa appare l’unica strada anche per prevenire e stroncare sul nascere quei sentimenti sempre più diffusi di razzismo che trovano purtroppo spazio e sfogo crescente non soltanto nel dibattito pubblico, ma anche nelle aule della politica”.

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