Sindacati medici: guardiamo al post covid

Confronto con il vicepresidente Riccardi che apre a un confronto per la revisione di alcuni processi. Dure critiche alla sanità territoriale e alla piattaforma informatica
Andrea Pierini
Un sistema che deve guardare al futuro visto che ormai il peggio della pandemia da Covid sembra superato. I sindacati dei medici Anaao Assomed, Anpo, Cgil, Fesmed in rappresentanza anche di altre sigle sindacali sono stati auditi dalla Terza commissione in consiglio regionale in un clima sereno. Valerio Fragonese, segretario regionale di Anaao Assomed, ha posto tre temi: «una revisione del sistema informatico totalmente deficitario, una definizione precisa del ruolo di Arcs, l’azienda zero che deve occuparsi del coordinamento e poi il sistema territoriale che non ha funzionato durante la pandemia e richiede una revisione». Antonio Miotto, Anpo, ha posto l’accento invece sul tema dei direttori dei diversi reparti, troppi ancora come facenti funzioni, mentre Stefano Floris per Fesmed sulla disaffezione della classe medica per le strutture regionali.
Il vicepresidente Riccardo Riccardi, ha chiuso gli interventi, garantendo «totale disponibilità ad individuare assieme alle parti sindacali alcuni obiettivi del sistema sanitario su cui intervenire entro la fine della legislatura, primo fra tutti quello che riguarda il modello d’emergenza che vogliamo definire». Secondo Riccardi inoltre il ruolo di Arcs è quello di razionalizzare i processi. Sul tema del protocollo Regione-Università, fermo a causa dello scoppio della pandemia, si auspica una chiusura a breve con la conseguente definizione degli atti aziendali per mettere fine al problema dei facente funzioni. La sfida della ripartenza sarà legata alle liste d’attesa e alle fughe «una questione – ha detto – che necessità di un importante intervento complessivo nell’interesse della sanità pubblica con le Aziende e le proprie organizzazioni oltre al privato convenzionato per trovare le soluzioni adeguate».

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