Una forte scossa di terremoto, di magnitudo 6.2, ha colpito nuovamente la Croazia causando danni, crolli, morti, feriti e l’interruzione di elettricità e linee telefoniche. Il sisma è stato nitidamente avvertito in tutto il Friuli Venezia Giulia e lungo la costa Adriatica, fino in Abruzzo. L’epicentro è stato localizzato intorno a Petrinja, una cinquantina di km a sud di Zagabria, una regione già colpita ieri da scosse sismiche. Devastato il centro di Petrinja. Tra gli edifici crollati vi sarebbero il locale ospedale e un asilo. Sette le vittime finora, tra cui una ragazzina di 12 anni e un giovane di 20 anni. Il sindaco della cittadina, Darinko Dumbovic, ha parlato di totale distruzione.
“La situazione è come a Hiroshima”, ha detto il primo cittadino. Ingenti danni materiali anche a Sisak, poco distante da Petrinja, dove vengono segnalati numerosi feriti. La popolazione impaurita si è riversata sulle strade e in luoghi all’aperto.
L’Esercito croato è stato mobilitato per fornire assistenza alle popolazioni della Croazia centrale. Almeno 300 militari sono partiti verso i luoghi del disastro, dove si sono registrati i danni maggiori. Il premier croato Andrej Plenkovic ha parlato al telefono con la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, che ha promesso aiuti urgenti da parte dell’Unione. “Siamo pronti ad fornire aiuto, ho pregato il commissario Janez Lenarcik di recarsi in Croazia non appena la situazione lo consentirà”, ha detto von der Leyen, come riferito dai media locali. Pronti ad intervenire anche gli uomini della Protezione civile del Fvg, già in preallerta.
In alto l’intervista telefonica a Stefano Parolai direttore Centro Ricerche Sismologiche Ogs.
Il terremoto di oggi segue le due scosse registrate ieri sempre nella medesima zona, ed è avvenuto a 186 chilometri dal confine, a est di San Dorligo della Valle. Al primo sisma, ne sono seguiti anche degli altri, meno intensi, a testimonianza di un’intensa attività nel sottosuolo croato.
I precedenti. L’area è la stessa dove ieri erano state registrate due scosse, una di 5.2 gradi alle 6.28 (con epicentro a 47 chilometri a sud est di Zagabria) e una alle 7.49 di magnitudo 4.8 (ML Richter) con epicentro poco distante dalla prima, a 51 chilometri a Sud Est di Zagabria. L’attività sismica, quindi, è probabilmente collegata.
A marzo, una scossa di magnitudo 5.3 aveva colpito la città di Zagabria, provocando un morto e 27 feriti. Tanti gli aiuti che eranno arrivati anche dalla nostra regione.
Le prime immagini dei crolli
I Cinque Stelle chiedono la chiusura perenne della centrale nucleare di Krsko
“Esprimiamo la nostra piena solidarietà al popolo croato, colpito dal violento terremoto che abbiamo purtroppo avuto modo di percepire nitidamente anche nella nostra regione”. Lo affermano, in una nota, i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo, Ilaria Dal Zovo, Mauro Capozzella e Andrea Ussai. “Naturalmente condividiamo ogni forma di sostegno nei confronti della Croazia, a cominciare dall’invio di squadre della Protezione Civile nelle aree interessate dal sisma, così come già avvenuto lo scorso marzo – aggiungono gli esponenti M5S -. Si tengano però sempre in considerazione le esigenze della popolazione regionale, tra emergenza Covid e zone ancora isolate dopo l’ondata di maltempo. Abbiamo già ricevuto segnalazioni che alcune richieste di intervento sono in stand by per la preallerta dovuta al sisma. Capiamo le esigenze organizzative della struttura di Palmanova, soprattutto in questo anno difficile, ma vanno trovate soluzioni adeguate per venire incontro a tutte le situazioni emergenziali”. “Quanto accaduto impone inoltre una riflessione per quanto riguarda la centrale nucleare di Krsko, peraltro precauzionalmente fermata per motivi di sicurezza dopo il terremoto. Ci auguriamo – concludono i consiglieri – che invece di avanzare l’ipotesi di un intervento finanziario su un impianto vetusto, la Regione rifletta piuttosto su un’azione di moral suasion nei confronti della Slovenia per arrivare allo spegnimento di quella centrale, magari puntando sulle fonti rinnovabili”. “L’assessore Scoccimarro – conclude la nota M5S – voleva entrare nella società per controllarla da dentro, ben sapendo che la stessa è costruita in territorio soggetto a terremoti. Noi continuiamo a chiedere che si lavori per la chiusura anche dell’attuale reattore, non solo per oggi e domani, ma per sempre. Altro che raddoppio”.
Roberti: Vicinanza a popolo croato e a comunità italiana
“Esprimo a nome di tutta l’Amministrazione regionale e mio personale la vicinanza al popolo croato chiamato ad affrontare un’ulteriore emergenza a seguito della forte scossa di terremoto che stamattina ha sconvolto Zagabria, i territori limitrofi e che è giunta con il suo carico di terrore fin nella nostra regione. Un pensiero particolare è volto alla comunità italiana in Croazia a cui va la nostra solidarietà e il nostro supporto e a tutte le famiglie che oggi in Croazia piangono morti, feriti e danni ingenti”. Queste le parole dell’assessore alle Autonomie locali e corregionali all’estero del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, a poche ore dalla scossa di terremoto di magnitudo 6.4 con epicentro nella zona di Zagabria, in Croazia, a una profondità di dieci chilometri.
Rojc-Serracchiani: “Al più presto aiuti nelle aree danneggiate“
Marin (Lega), noi friulani sappiano cosa si prova, croati si rialzeranno
“Esprimo la mia più totale vicinanza alla popolazione croata così duramente colpita e le mie condoglianze alle famiglie delle vittime. Da friulana, so benissimo cosa significa un terremoto che non si annuncia, che non ti aspetti e che in un attimo ti cambia la vita. Sappiano gli amici croati che la nostra regione sarà al loro fianco, li sosterrà nei loro bisogni e nelle loro necessità, per poter superare questa prova tremenda dalla quale, conoscendo la loro abnegazione e la consolidata serietà, si rialzeranno più forti e uniti di prima”. Così la senatrice della Lega del Friuli Venezia Giulia Raffaella F. Marin.
Savino (FI), sensazioni dolorose e note, solidarieta’ a popolo croato
“La terra che trema, muri che crollano: sensazioni purtroppo fissate nella memoria collettiva della nostra regione, così come di altre zone d’Italia. Non stupisce quindi ma inorgoglisce la disponibilita’ a portare aiuto data sin da subito dalla nostra Protezione civile. Al popolo croato la solidarieta’ mia e di Forza Italia Friuli-Venezia Giulia, con la speranza che il triste conto delle vittime possa essere definitivo”. Lo scrive in una nota la deputata e coordinatrice di Forza Italia Fvg Sandra Savino.
Lega, vicini a popolo croato e grazie a Protezione civile
“Siamo vicini al popolo croato colpito dal forte terremoto di oggi. In un anno così delicato e complesso a causa della pandemia, esprimiamo il nostro dolore e cordoglio alle popolazioni che sono state colpite dal sisma di magnitudo 6.4 che ha causato gravi danni, centinaia di crolli e, purtroppo, visto quanto riportato dai primi bollettini, anche due vittime”. Così il gruppo della Lega in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, in una nota che esprime vicinanza ai cittadini colpiti dal sisma in Croazia. In particolare, il gruppo della Lega commenta: “Le immagini che arrivano dai luoghi colpiti dal sisma sono sconcertanti, purtroppo è un ennesimo evento inatteso che colpisce in un anno davvero funesto”. “Rivolgiamo un grande ringraziamento – concludono i consiglieri regionali del Carroccio – alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia che, nonostante fasi così concitate, è pronta a partire per dare tutto il supporto necessario nelle zone maggiormente colpite dal sisma”.
Moretuzzo-Bidoli (Patto), solidarietà e timori per nucleare
Esprimono solidarietà al popolo e alle istituzioni croate i consiglieri regionali del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli, dopo il violento terremoto registrato stamani in Croazia, ultimo di una preoccupante serie di scosse. “Siamo vicini alle comunità sconvolte dal sisma, con le sue conseguenze drammatiche in termini di perdita di vite umane e danni enormi”, affermano Bidoli e Moretuzzo, che aggiungono: “Abbiamo appreso che, per precauzione, è stata fermata la centrale nucleare di Krško, in Slovenia. Ancora una volta non possiamo non rilevare quanto anacronistica sia l’energia nucleare. Più volte in passato abbiamo espresso fortissima preoccupazione circa l’impianto, ancor più dopo la paventata costruzione, l’anno scorso, di un secondo reattore nucleare, in merito al quale la Giunta regionale si era detta intenzionata a esplorare la possibilità di un partenariato attraverso una verifica con i governi di Slovenia e Croazia, magari come futuro asset della società energetica regionale”. “Ribadiamo – concludono i due consiglieri autonomisti – la nostra contrarietà all’industria dell’atomo, invitando l’esecutivo regionale ad accelerare sulle rinnovabili alla luce delle crescenti preoccupazioni per la tutela dell’ambiente, del clima e della salubrità della popolazione, e considerate le nuove strategie europee”.
Forza Italia: “Solidarietà a popolo croato”
“Il gruppo consiliare regionale di Forza Italia esprime la propria vicinanza e solidarietà al popolo croato colpito dal terremoto, nonché cordoglio per le vittime”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Giuseppe Nicoli, a nome anche dei colleghi Piero Mauro Zanin, Mara Piccin e Franco Mattiussi, sottolineando anche “la disponibilità e l’abnegazione dei volontari della nostra Protezione civile, pronti a partire anche per questa emergenza che colpisce una nazione vicina, nello spirito di cooperazione e solidarietà europeo e con in mente la tragedia vissuta nel 1976 nella nostra terra”.
Pd, solidarietà popolo Croazia e plauso a Protezione civile
“Esprimiamo vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite dal violento terremoto che ha aggredito la Croazia. Nel contempo ringraziamo il sistema regionale della Protezione civile che ha dato subito al Governo nazionale la propria disponibilità a recarsi nelle zone colpite da tale evento”. Lo affermano in una nota i consiglieri regionali del Partito democratico, diramata in seguito alla scossa di terremoto di magnitudo 6.4 che ha colpito la Croazia con epicentro nella zona di Zagabria “Questa tragedia ci riporta al tema della sicurezza antisismica, molto sentito in una regione come la nostra: in Friuli Venezia Giulia – ricordando gli esponenti del Pd – ci sono infatti 116 plessi scolastici che vanno adeguati alle norme di settore. Proprio su tale tematica, in occasione della discussione sulla legge di stabilità, avevamo presentato un emendamento, non accolto, che stanziava 30 milioni di euro a favore dei Comuni per il completamento di una graduatoria già esistente”. “L’auspicio – così si conclude la nota dem – è che venga data al più presto una risposta a questa problematica, che riguarda la sicurezza di migliaia tra operatori del settore, bambini e ragazzi”.
Di Bert (Progetto Fvg/Ar): Solidarietà per dramma Croazia
“Un dramma che il popolo friulano conosce molto bene e verso il quale non si può che esprimere la massima solidarietà, pensando ad attivare immediatamente la macchina degli aiuti”. Lo sottolinea in una nota il capogruppo di Progetto Fvg per una Regione Speciale/Ar, Mauro Di Bert, intervenendo anche a nome dei colleghi del Gruppo consiliare dopo aver appreso la notizia relativa alla distruttiva scossa di terremoto che ha colpito la Croazia. “Dalla nostra Protezione civile, già nelle ore immediatamente successive all’evento, è arrivata la pronta disponibilità a partire – aggiunge Di Bert – per prestare i primi aiuti. Per questo motivo, non possiamo che esprimere gratitudine al sistema del volontariato regionale”. “Le prossime saranno le ore drammatiche della conta di vittime, feriti e danni: perciò, vogliamo estendere un messaggio di solidarietà nei confronti del popolo croato – conclude la nota – messo a dura prova da una tragedia che si somma a un’emergenza sanitaria che aveva già pesantemente colpito anche quella terra”.
Honsell: Un pensiero va anche ai tanti profughi e migranti
“Esprimiamo tutta la vicinanza al popolo Croato colpito dal terremoto di oggi. Un pensiero va anche ai tanti profughi e migranti della rotta balcanica che oltre alle violenze subite nel viaggio, il freddo, l’incendio dei loro campi, devono adesso fronteggiare anche questa nuova calamità”.