Smartphone in dono alle terapie intensive di Udine, Palmanova e Trieste

Diversi negozi di telefonia stanno regalando agli Ospedali della regione dispositivi utili per mettere in contatto i pazienti con i loro familiari
Giancarlo Virgilio

La generosità abbatte le barriere dell’isolamento e del digital divide. Si moltiplicano le iniziative private per dare un minimo di conforto ai pazienti di Covid-19, ricoverati presso le strutture ospedaliere del Friuli Venezia Giulia.

L’ultimo gesto in ordine cronologico arriva da Gemona. I titolari di tre negozi di telefonia, la SmartOk Gemona e la 3 Wind Store, e la Windtre Gemona hanno donato a loro spese alcuni smartphone, già attivati e quindi con sim, da mettere a disposizione delle terapie intensive e semintensive dell’Ospedale di Udine e di Palmanova. Gli strumenti aiuteranno i sanitari e parasanitari a regalare un po’ di conforto ai loro pazienti, impossibilitati nel ricevere visite o nel parlare con qualche caro. Utilizzando Skype o WhatsApp, i cellulari saranno infatti utilizzati per mettere in contatto i malati con i loro familiari, regalando a chi combatte il coronavirus, la migliore medicina al mondo, ovvero qualche minuto di serenità e affetto.

L’iniziativa è nata da una richiesta lanciata sui social gemonesi dall’infermiera Serena Mardero, in servizio nel nosocomio di Jalmicco.Noi ci proviAmo – aveva scritto la promotrice-. I pazienti hanno bisogno di sentirsi vicini ai propri cari, alle proprie cose, chi volesse donare un tablet o uno smartphone con Sim per poter dividere la loro sofferenza e moltiplicare la nostra gioia mi contatti”. Tra i primi a risponderle è stato Marjol Cekrezi della SmartOk (nella foto in basso con Serena)In questi momenti di sconforto è il minimo che noi, esercenti appartenenti a questo settore di fondamentale importanza, possiamo fare – ci ha spiegato l’esercente residente ad Osoppo-. Il fatto di sentirsi vicini, nonostante tutte le barriere che al momento ci dividono, dona speranza e può contribuire anche a salvare delle vite, le vite di quelle persone che lottano tutti i giorni per superare questa malattia e che per farlo, hanno bisogno del sostegno dei propri cari, i quali, grazie al nostro piccolo contributo, possono continuare a dare il loro supporto”.

I gesti di solidarietà nelle ultime ore si stanno moltiplicando, ma non possiamo non ricordare che tutto ha avuto inizio con l’appello lanciato una quindicina da una lavoratrice dell’Ospedale di Infettivologia di Trieste a Patrik Percic, titolare dell’officina Tipografica Srl di Tavagnacco, e fondatore del gruppo Facebook #iorestoacasafvg, tra i primi privati a inviare diversi  dispositivi ai reparti di malattie infettive della regione.

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