Il 40% di acqua in meno rispetto al 2022: è questo il deficit idrico che sta vivendo il Friuli Venezia Giulia. Il dato è emerso stamattina, a Trieste, nel corso di un incontro fra i vertici della Regione, i referenti dei gestori idrici e quelli dei consorzi di bonifica.
In realtà i mesi di dicembre e gennaio sono stati in linea con la media delle precipitazioni degli scorsi anni, ma dal 24 gennaio si sono inanellati ben 40 giorni di secca totale. Inoltre, la neve è scarsa e le falde si sono abbassate, fino ad arrivare ai minimi storici. È da 15 mesi, inoltre, che le piogge cumulate risultano sotto la media climatica.
Per cercare di far fronte a questa situazione è stato deciso di attivare un monitoraggio settimanale e di valutare un possibile intervento di regolazione delle derivazioni concesse.
Inoltre, nei prossimi tre mesi ci sarà una forte attenzione sui fenomeni di piovosità.
Una buona notizia per la nostra regione arriva da Edison, che ha comunicato stamani la disponibilità a mantenere in invaso 9 milioni di metri cubi d’acqua in più, fermando gli impianti di produzione di energia idroelettrica.
Da ricordare che, dopo lo stato di emergenza siccità dichiarato lo scorso anno e prorogato fino al 31 dicembre 2023, il Dipartimento nazionale di Protezione civile ha stanziato per la nostra Regione 4,2 milioni di euro grazie ai quali è stato approvato un piano di interventi urgenti, cui si sono aggiunte di recente nuove risorse per realizzare altre opere finalizzate a contenere gli effetti della siccità e ad aumentare la resilienza del territorio.