Spiagge sotto sequestro a Grado per furto di sabbia, assolti

Sono l’amministratore unico e il direttore tecnico della Isonzo Costruzioni srl di San Pier D’Isonzo
Alfonso Di Leva

Il giudice monocratico del Tribunale di Gorizia, Marcello Coppari, ha assolto – con la formula “perchè il fatto non sussiste” – Antonio Bruseghin e Alessandro Pegorini, rispettivamente amministratore unico e direttore tecnico della Isonzo Costruzioni srl di San Pier D`Isonzo, che nel 2016 erano stati accusati di furto aggravato di beni demaniali nell’ambito dell’attività di ripascimento del litorale di Grado. L’area era in concessione demaniale alla società Git- Grado Impianti turistici. Antonio Bruseghin e Alessandro Pegorini sono stati assistiti dall’avvocato Giovanni Borgna del Foro di Trieste.

Secondo il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri intervenuto all’epoca dei fatti, benchè privo di autorizzazioni il personale della Git e di Costruzioni Isonzo aveva prelevato con mezzi meccanici dei volumi di sabbia dal tratto di mare prospiciente la concessione demaniale della Git, per spostarli in cumuli lungo il tratto di pertinenza.

Oltre a questo la Procura della Repubblica di Gorizia aveva contestato il furto aggravato della sabbia.

I Carabinieri avevano posto sotto sequestro due tratti di spiaggia per mille metri circa, duemila metri cubi di sabbia e mezzi per la movimentazione e scavo della sabbia per un valore di circa 500.000 euro.

Il Tribunale di Gorizia ha messo fine alla vicenda assolvendo gli imputati per la prescrizione dei reati edilizi e paesaggistici, inerenti la mancanza di autorizzazioni alla movimentazione della sabbia, e perché il fatto non sussiste in relazione all’accusa di furto della sabbia.

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