Ferma da mercoledì a Porto Nogaro per irregolarità riscontrate a bordo, è stata rilasciata dalle autorità e si prepara a salpare verso il Portogallo la nave panamense Salix. A portare supporto all’equipaggio sono stati anche i volontari di Stella Maris, centro di ascolto della Caritas di Udine, che assiste il personale marittimo straniero che approda allo scalo friulano.
“Ricevono salari bassissimi e lavorano spesso in condizioni disumane, dimenticati da tutti” racconta la referente Monica Garzitto. “Per loro siamo un porto sicuro”. Ripartirà in serata verso il Portogallo la motonave Salix, bloccata da mercoledì alla banchina Margreth di Porto Nogaro dopo essere stata sottoposta a fermo amministrativo per una serie di irregolarità rilevate a bordo. Era arrivata dalla Tunisia. Una buona notizia per l’equipaggio dell’imbarcazione, battente bandiera panamense, composto da 8 persone: il comandante, originario dell’ Azerbaigian, e poi cittadini russi, ucraini e turchi. Per verificare la situazione ieri sono saliti a bordo il comandante della Guardia Costiera di Porto Nogaro, Tenente di Vascello Roberto Cerruti, un ispettore dell’Itf, la federazione internazionale dei lavoratori del trasporto marittimo, e Monica Garzitto, referente di Stella Maris, il Centro di Ascolto aperto dalla Caritas Diocesana di Udine a Porto Nogaro per assistere il personale marittimo straniero presente a bordo delle navi mercantili in transito allo scalo friulano.
“Il personale a bordo – riferisce Garzitto – ha sanato tutte le irregolarità riscontrate durante i controlli, ma ieri non ha superato l’esercitazione antincendio. Oggi il test è stato ripetuto e ha avuto esito positivo, così la nave è stata rilasciata”. “L’ispezione alla Salix – fa sapere Garzitto – ha consentito anche di rilevare come l’equipaggio riceva una paga ben più bassa rispetto agli standard definiti dai contratti di lavoro marittimo. L’ispettore Itf ha così contattato l’armatore e l’ufficio che si occupa dei salari si è impegnato a sanare la situazione”. Al centro di ascolto Stella Maris di Porto Nogaro, aperto lunedì, mercoledì e venerdì pomeriggio, accedono ogni anno tra i 600 e i 650 lavoratori marittimi stranieri.
“Nessuno parla di loro – dice la referente. Ricevono salari bassissimi e vivono e lavorano per mesi interi in condizioni a volte disumane e lontani dalle famiglie, con le quali non hanno contatti”. I volontari di Stella Maris ascoltano le loro storie, mettono a disposizione la connessione gratuita per chiamare casa e soprattutto si informano sulle condizioni a bordo, facendosi carico di segnalare situazioni particolari alle autorità competenti. Viene offerto anche supporto spirituale, con un cappellano che sale nelle imbarcazioni per incontrare chi lo richiede.