Tasse per le multinazionali del web, sollecitazione della Regione al Governo Draghi

"Se parliamo di una web tax nel nostro Paese e se fra poche settimane l'Italia vedrà il pagamento, per la prima volta, di questa tassa da parte dei colossi del web, è grazie al Governo C...
Redazione

La Giunta regionale si attiverà quanto prima per sollecitare il Governo statale e l’Unione Europea per una equa tassazione delle imprese multinazionali del digitale e per far sì che una quota delle risorse derivanti dalla web tax sui ricavi da servizi digitali maturati in Friuli-Venezia Giulia, sia destinata al bilancio regionale per sostenere le piccole attività commerciali di vicinato, a rischio sopravvivenza a causa della crisi economica e sociale in corso.

Lo ricorda una nota del gruppo Patto per l’Autonomia dopo che il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la mozione del Gruppo consiliare che va nella direzione di riequilibrare i rapporti tra i colossi della rete e gli esercizi commerciali locali sostenendo, nelle sedi opportune, l’opportunità di tassare le multinazionali del digitale – che sfuggono alle mani del fisco poiché beneficiano di giurisdizioni particolarmente favorevoli, anche in Italia, e si sono arricchite vertiginosamente negli ultimi mesi – con ricadute positive sull’economia dei territori.

“La web tax statale va rafforzata e deve redistribuire ai territori e alle persone la ricchezza estratta, ma non è sufficiente: una svolta decisiva potrà arrivare solo con la collaborazione di tutti i Paesi dell’Unione Europea, che devono trovare un accordo con gli altri Paesi membri dell’OCSE, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, sede nella quale da anni si sta cercando una soluzione globale – afferma il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo -. Quando si affrontano questioni globali come quella della tassazione delle multinazionali del web, occorre prendere atto del superamento degli Stati-nazione e della necessità di organismi sovranazionali, imprescindibili per un accordo tra parti diverse, in un mondo multipolare sempre più complesso”.

“Dobbiamo pertanto lavorare – prosegue Moretuzzo – per un’Unione europea più forte, capace di riconoscere le diversità che la compongono e di gestire in modo equo e sostenibile le proprie economie, portando i suoi territori ad agire compatti negli spazi diplomatici delle altre organizzazioni internazionali come l’OCSE. Solo un orizzonte di questo tipo, che traguarda la costituzione di una vera e propria Repubblica Europea, federale e democratica, può garantire ai suoi cittadini un futuro di giustizia sociale ed economica”. 

“Se parliamo di una web tax nel nostro Paese e se fra poche settimane l’Italia vedrà il pagamento, per la prima volta, di questa tassa da parte dei colossi del web, è grazie al Governo Conte”. Lo sottolinea, in una nota, il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, che ne ha parlato durante il dibattito inerente la mozione.

“I tentativi di avviare in Europa un ragionamento comune a tutti gli Stati, sono naufragati perché la speranza di arrivare a una soluzione globale in sede Ocse – ha ricordato Sergo – si è arenata davanti alla forte opposizione da parte dell’amministrazione Trump, che ha minacciato dazi nei confronti dei Paesi europei dopo l’introduzione di una web tax al 3%, con il caso limite della Repubblica Ceca che è arrivata al 7%”.

“Due anni fa – aggiunge il capogruppo M5S – la Commissione europea e i ministri dell’economia degli Stati europei hanno scritto alla presidenza del G20, invocando quanto prima una soluzione al problema: adesso quella presidenza è dell’Italia. Questo è un motivo ulteriore per affrontare subito il tema e fronteggiare il progressivo calo dei tributi locali con cui vengono erogati i servizi ai nostri cittadini, proprio per il cambiamento delle abitudini delle famiglie”.

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