Sono state arrestate dai carabinieri di Sacile e di Fontanafredda due rumene, ritenute responsabili di concorso in furto con strappo e lesioni personali. Si tratta di una 29 enne e di una 23enne due giovani, con numerosi precedenti alle spalle. Dovranno rispondere anche di reato aggravato, in quanto commesso approfittando di una persona anziana, in condizioni di minorata difesa.
Il tranello
Tutto è avvenuto la mattina del 5 aprile, quando un uomo, alla guida della sua auto e in compagnia della moglie, è stato avvicinato con una scusa dalle due straniere, che -gesticolando – gli avevano fatto cenno di fermarsi. Con la scusa di chiedere qualche informazione e di non riuscire a parlare italiano, la più anziana si è avvicinata all’automobilista, provando a baciarlo con uno scatto quasi d’impeto. Durante l’inatteso gesto, l’uomo ha provato a divincolarsi. Proprio durante quel frangente, la seconda giovane ha quindi infilato il braccio all’interno dell’abitacolo, riuscendo a sfilargli il prezioso orologio che l’uomo teneva al polso, provocandogli lesioni all’arto superiore sinistro. Raggiunto lo scopo, le due sono quindi fuggite, raggiungendo una Opel Astra Sw bianca guidata da un terzo complice.
Attraverso la ricostruzione dei dettagli e l’acquisizione delle immagini di videosorveglianza, i militari dell’arma sono riusciti a indentificare le due responsabili del furto e a scoprire che le due rumene avevano selezionato la loro preda qualche ora prima, all’interno della sala d’attesa del Padiglione allestito nella Fiera di Pordenone, dove gli anziani coniugi si erano recati per effettuare la vaccinazione antiCovid. Dal punto vaccinale, dunque, era iniziato il loro pedinamento, poi messo a frutto con un piano ben rodato.
L’arresto
Le indagini, coordinate dal p.m. Marco Faison della Procura di Pordenone, hanno permesso di ottenere dal tribunale l’emissione dell’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere nei confronti delle due responsabili.
Nella tarda serata di ieri, contestualmente alla finale dei campionati europei di calcio, le due donne – unitamente a mariti e figli – sono state fermate dalla Polizia stradale mentre si trovavano a bordo di due auto colme di valige, proprio mentre si dirigevano in Slovenia, con l’intenzione di rimpatriare, facendo forse affidamento nei minori controlli da parte delle forze di polizia.
Le due responsabili sono poi state recluse nel carcere di Trieste e di Verona.