Tentò di uccidere il cognato, la Cassazione conferma la condanna a 10 anni

Pena inflitta a un 53enne originario di Conegliano
Redazione
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Tentò di uccidere il cognato colpendolo con la chiave inglese: la Cassazione conferma i 10 anni di reclusione inflitti dalla Corte d’Appello di Trieste. E’ diventata definitiva la condanna comminata a Mauro Businarolo, 53 anni originario di Conegliano , per il tentato omicidio del brigadiere capo dei carabinieri Antonio Baggio, di 5 anni più anziano.

Tutto era cominciato a causa di alcune questioni patrimoniali irrisolte riguardanti due sorelle, compagne dei due uomini. Il 10 aprile 2019, dopo alcune telefonate minacciose, Businarolo partì da Conegliano alla volta di Socchieve, dove abitava Baggio. Giunto sul posto, urlò all’indirizzo del cognato e, visto che non usciva di casa, prima danneggiò la sua automobile e poi cercò di darle fuoco. L’incendio non si sviluppò a causa della pioggia. Successivamente cercò di sradicare l’inferriata della finestra agganciandola alla propria autovettura, sfasciando il paraurti. Infine entrò in casa rompendo un vetro. Qui lo aspettava il militare, colpito più volte al capo con la chiave inglese, che però riuscì ad avere la meglio dopo una colluttazione.

Per questo, nel luglio 2020 il Tribunale di Udine condannò Businarolo a 14 anni e 3 mesi di reclusione, pena ridotta a 10 anni dalla Corte d’Appello nel novembre 2021 per l’esclusione della premeditazione. La Cassazione ha confermato la condanna, riformando la sentenza nella parte in cui si stabiliva in 25mila euro il danno riconosciuto a Baggio. A determinare il nuovo risarcimento sarà il Tribunale civile.

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