Traffico di animali, trovati cuccioli di solo 50 giorni di vita

I carabinieri di Gradisca d'Isonzo hanno ritrovato quattro cuccioli di razza Bichon Frisè di circa 50 giorni di vita. Denunciato un uomo per traffico illecito di animali domestici e maltrattamento.
Redazione

I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Gradisca d’Isonzo, nel corso di un servizio perlustrativo finalizzato anche alla verifica del rispetto delle norme per il contenimento del virus “Covid-19”, hanno proceduto al controllo di una autovettura straniera.

I militari hanno trovato, stipati in un trasportino occultato all’interno di uno scatolone nel vano portabagagli dell’automobile, quattro cuccioli di razza Bichon Frisè di circa 50 giorni di vita.

I conseguenti accertamenti hanno portato alla denuncia di un cittadino di nazionalità rumena ritenuto responsabile di traffico illecito di animali domestici e di maltrattamento. I cani, sequestrati poiché importati illegalmente dall’estero, se pure in buone condizioni di salute, sono risultati privi di vaccinazioni, microchip e documenti d’importazione.

I cuccioli, una volta visitati dal veterinario, sono stati affidati in custodia al canile sanitario di Gorizia. L’immissione sul mercato dei cuccioli avrebbe fruttato un guadagno quantificabile in circa 4.000 euro.

Il traffico illegale internazionale di cuccioli permette, di fatto, guadagni considerevoli con investimenti minimi, caratteristiche che fanno sì che questa attività risulti di interesse per le organizzazioni criminali, che acquistano i cuccioli, ad un prezzo molto vantaggioso, negli allevamenti abusivi dell’Est-Europa dove non vengono rispettate le norme igienico sanitarie e di benessere animale. Gli animali, quindi, in tenerissima età (come in questo caso al di sotto delle 12 settimane previste dai regolamenti in materia) sono trasportati con mezzi di fortuna ed inidonei verso i paesi dell’Europa Occidentale per essere introdotti sul mercato, utilizzando annunci postati sui social. In tal modo si cerca di soddisfare le numerose richieste di cuccioli di “razza” a prezzi competitivi a discapito del circuito legale di vendita dei cani e del benessere degli stessi.

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