Traffico di auto rubate tra l’Italia e la Slovacchia: preso il capo della banda

A seguito di una articolata indagine svolta dalla Squadra Mobile di Udine. Venivano predisposti i documenti contraffatti. La banda era composta da italiani, slovacchi, serbi e croati
Paola Treppo

Nella giornata di ieri, venerdì 27 novembre 2020, il personale della Squadra Mobile della Questura di Udine, Squadra comandata dal vicequestore Massimiliano Ortolan, in collaborazione con la Polizia di Frontiera di Fiumicino, ha dato esecuzione ha un ordine per la carcerazione disposto dalla locale Procura nei confronti di un uomo di 50 anni, cittadino slovacco che deve scontare una condanna di 4 anni e 2 mesi, emessa a seguito di una condanna dal Tribunale di Udine per fatti accaduti in provincia di Udine tra il 2011 e l’aprile del 2013.

Il provvedimento è frutto di una attività investigativa relativa a una indagine coordinata dalla Procura di Udine ed eseguita dalla Squadra Mobile di Udine e dalle sezioni di Polizia Giudiziaria della Polizia Stradale di Palmanova e di Treviso.

L’indagine aveva accertato un’attività illecita, finalizzata al riciclaggio di autovetture rubate.

Il traffico coinvolgeva il territorio italiano e la Repubblica Slovacca.

Il sodalizio criminale era composta da alcuni cittadini italiani, sloveni, serbi e croati che predisponevano documenti contraffatti, per trasferire i veicoli rubati tra l’Italia e la Slovacchia.

All’interno di questa consorteria, il cittadino slovacco rivestiva una posizione apicale, fornendo agli altri malviventi le vetture rubate e clonate, oltre alla documentazione falsa per procedere alla re -immatricolazione dei veicoli, ritirando poi gli stessi veicoli lasciati in permuta dagli ignari acquirenti, per finire poi esportandoli in Slovacchia.

A seguito del provvedimento di condanna, le indagini svolte dalla Mobile (in coordinamento con la Direzione Centrale della Polizia Criminale – Servizio per la Cooperazione Internazionale di polizia) hanno permesso di accertare che l’uomo gravitava in diverse Nazioni dell’Europa Centrale.

Risulta che in un recente passato è stato carcerato in Germania e controllato in altri Paesi.

Alla fine è stato individuato nella sua Nazione di origine. Il 17 settembre scorso è stato arrestato, infatti, nella sua Nazione di origine, a seguito del Mandato di Arresto Europeo; è stato estradato e si trova nel carcere di Perugia.

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