Traffico di cuccioli: 6 persone rinviate a giudizio, 2 patteggiano

Associazione per delinquere finalizzata all’introduzione in Italia, al trasporto e alla cessione di animali di compagnia. E’ questa l’accusa principale con la quale il gup di Udine, ...
Hubert Londero
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Associazione per delinquere finalizzata all’introduzione in Italia, al trasporto e alla cessione di animali di compagnia. E’ questa l’accusa principale con la quale il gup di Udine, Matteo Carlisi, ha rinviato a giudizio sei persone, tutte di fuori regione e in particolare residenti nel Bergamasco. Altre due hanno patteggiato rispettivamente 2 mesi e venti giorni e 1 anno di reclusione per traffico illecito di animali da compagnia, nel secondo caso aggravato dal maltrattamento e dalla morte di alcuni di loro, pene sospese con la condizionale. 

Stando alla ricostruzione dei fatti il sodalizio reperiva nell’Est Europa i cuccioli da introdurre illegalmente in Italia. Una volta entrati nel Paese, le bestiole venivano fornite di microchip e di libretti di vaccinazione da un veterinario compiacente per poi essere vendute, anche tramite annunci on-line, a persone alle quali veniva fatto credere che i cani fossero di origine italiana. Per questo motivo, due imputate sono accusate anche del reato di truffa. 

Tra i traffici contestati, spicca quello relativo ai 65 cuccioli scoperti nel dicembre 2017 dalla polizia stradale di Amaro su un’autovettura nella quale viaggiavano una 63enne polacca, condannata poche settimane fa dal Tribunale di Udine in primo grado a 2 anni e 2 mesi proprio per questi fatti, e un italiano, non imputato perché nel frattempo è deceduto. Le bestiole erano stipate in ceste e cartoni, prive di acqua, cibo, ricambio d’aria e in pessime condizioni igieniche. Nei giorni successivi alla scoperta ne morirono cinque. 

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