Un 57enne calabrese è stato arrestato questa notte in provincia di Udine dalla Squadra Mobile della Questura di Udine, nell’ambito della maxi operazione “Joy’s Seaside”, attivata per disarticolare una cosca ‘ndranghetista dedita al traffico internazionale di droga.
17 le ordinanze di misura cautelare totali eseguite dalla Polizia di Stato, in particolare dal parsenoale di Reggio Calabria e Gioia Tauro. Cento gli uomini delle forze dell’ordine attivati nella notte.
Come confermato dal vicequestore della Questura di Udine, Massimiliano Ortolan, l’uomo alloggiava in una struttura recettiva in provincia di Udine. Si trovava in regione per lavoro. Operava per conto di una ditta campana alle prese per svolgere alcune attività messe in subappalto da una ditta friulana.
Le accuse nei confronti degli ammanettati sono tutte, a vario titolo, gravissime: associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale di stupefacenti, concorso in detenzione, vendita e cessione a terzi di sostanze stupefacenti, anche in ingente quantitativo, del tipo cocaina, hashish e cannabis sativa, concorso in detenzione di armi e munizioni, danneggiamento ed estorsione. Nessuno degli episodi contestati ha riguardato il territorio friulano.
Le manette sono scattate su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria al termine dell’indagine condotta dalla squadra mobile e dal Commissariato di Gioia Tauro.
Coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri e dall’aggiunto Gaetano Paci, l’inchiesta ha dimostrato come il “lungomare” di Gioia Tauro ed il “Rione Marina” erano divenute “enclavi” e “roccaforti” della cosca disarticolata con il blitz di stamattina.
Nel corso delle indagini, gli agenti della Questura hanno sequestrato ingenti quantitativi di droga, di armi, localizzando pure piantagioni di cannabis sativa, anche in pieno centro a Gioia Tauro.
