Tremila sardine a Monfalcone contro l’odio, Cisint: «Flop terribile»

Esposto nei totem presenti in piazza della Repubblica il messaggio di 'benvenuto' del sindaco Anna Maria Cisint
Giancarlo Virgilio
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Circa tremila persone, sardina più sardina meno, hanno raggiunto questo pomeriggio Piazza della Repubblica, a Monfalcone, per manifestare pacificamente contro l’odio, il fascismo, il sessismo, l’indifferenza, il sovranismo e il populismo imperanti in questi ultimi anni.

Alle 17, la piazza si è riempita di una marea eterogenea di pesciolini (bambini, ragazzi, adulti, anziani) per rivendicare concetti e principi, che paiono dimenticati da una grossa fetta dei partiti presenti in Parlamento, quali solidarietà, altruismo, pace, futuro, inclusione, rispetto e uguaglianza. Poi, come già avvenuto nelle altre manifestazioni d’Italia, la piazza ha iniziato a cantare ‘Bella ciao’, il canto popolare italiano divenuto simbolo della Liberazione e della Resistenza (vedi VIDEO in alto). 

E tra i manifesti, i colori e cartelli, si poteva trovare affisso, nei totem presenti nel piazzale che ospita il Municipio, il messaggio di ‘benvenuto’ pubblicato alcuni giorni fa dal sindaco leghista Anna Maria Cisint (vedi foto in basso). 

Diversi i concetti espressi dai partecipanti, che hanno spiegato le ragioni della loro presenza passandosi di mano in mano il microfono: “Siamo qui per far sapere a tutte le forze politiche che non fare abbastanza per contrastare la propaganda di falsità e di odio, significa essere corresponsabili delle conseguenze – ha ricordato uno dei primi intervenuti-. In poco più di una settimana abbiamo lanciato questo messaggio, e siamo sicuri che in qualche anno voi potreste fare molto di più”; “Siamo qui perchè nessuno deve permettersi di far passare l’odio sociale e le diseguaglianze per democrazia”, ha poi proseguito un secondo manifestante; “Noi siamo qui perchè siamo una nuova energia, anime pure, quelli del ‘grazie’ e del ‘perfavore'”, ha aggiunto una donna; “Rivendichiamo il diritto di credere di appartenere ad una sola razza, quella umana, che vive in un solo pianeta da difendere”, ha proseguito un ragazzo sottolineando anche il filone ambientalista che accomuna il movimento; “Siamo qui perchè si sta calpestando la storia di Monfalcone, la sua crescita, il suo sviluppo, la sua integrazione – ha aggiunto un residente storico della città dei cantieri navali-. E’ urgente fermare questa deriva che danneggia tutti”.

Fra i presenti anche diversi cittadini originari del Bangladesh. Tra loro un rappresentante residente a Monfalcone da 12 anni ha preso la parola. “Negli ultimi anni si parla sempre di razzismo – ha spiegato il bengalese-, quando i veri problemi dell’Italia sono la Mafia, la corruzione, il caporalato. Però c’è qualcuno che vuol far credere che in Italia ci sia solo il problema dei migranti”. “Oggi abbiamo la possibilità di gridare questa rabbia inclusiva e inarrestabile – ha urlato Antonio Parisi, rappresentante della comunità arcobaleno Lgbtq -. I nostri amori, le nostre famiglie e i nostri figli, sono i figli di tutta questa piazza che è ora pronta a metterci la faccia. Da oggi non saremo solo sardine, ma anche tonni o salmoni che nuotano controcorrente”. 

Il commento del sindaco Cisint

Non si è fatto attendere il commento della prima cittadina di Monfalcone. Anna Maria Cisint, con una foto che inquadra una porzione della piazza vuota, parla di ‘flop teribile’. “Non dovevano essere prima 12 mila, poi 6 mila? – si chiede il sindaco – Alla fine però si son presentate nemmeno 2,5 mila. In tutta la regione mi pare un flop terribile. Come dire che su 28.000 persone di Monfalcone se ne presentano meno di 60. E poi sono la maschera della sinistra che si vergogna a presentarsi con la sua faccia… dalla Cecot in su/giù. Su 2500 mq disponibili e non tutti utilizzati i conti son presto fatti.  Nel frattempo noi abbiamo inaugurato un nuovo negozio in via del Torrione!”

 


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