Nella nottata di ieri, venerdì 14 febbraio, il personale delle Volanti della Questura di Udine, dirette dal dottor Francesco Leo, ha tratto in arresto, in flagranza del reato di resistenza a pubblico ufficiale, un ragazzo di 23 anni di Udine.
Gli agenti erano intervenuti poco prima, intorno a mezzanotte, di ieri, in un’abitazione della zona sud della città di Udine, a seguito della richiesta giunta alla Sala Operativa della Questura, per accese discussioni in corso tra due fratelli conviventi.
Mentre gli agenti li identificavano, dopo averli separati, tutti i parenti, e accertavano a quello che era successo, uno dei ragazzi ha tentato di scagliarsi contro l’altro; è stato subito bloccato, nonostante la resistenza violenta che aveva opposto, anche mordendo l’avambraccio un agente.
Il ragazzo che si trovava agli arresti domiciliari è stato arrestato e condotto, nel pomeriggio di ieri, dopo la convalida dell’arresto, nel carcere udinese, in custodia cautelare.
Durante l’intervento, uno dei parenti, sempre residente nella stessa abitazione, esasperato dalle continue discussioni tra i fratelli, comunicava agli agenti della Polizia di Stato di aver appena gettato in acqua, in un canale prospiciente l’abitazione, un fucile detenute illegalmente, e quindi di voler essere condotto in carcere.
Vista l’acqua corrente, la tarda ora e il buio, non è stato possibile rilevare subito l’arma nel canale.
L’uomo intanto è stato portato in Questura per tutti gli accertamenti del caso. Le ricerche del fucile sono state rinviate all’arrivo delle prime luci dell’alba.
Solo nella tarda mattinata di ieri, dopo aver fatto ridurre la portata del canale, con l’bassamento del livello dell’acqua, gli agenti della Polizia di Stato della Questura di Udine hanno effettivamente rinvenuto un fucile, alterato, in quanto gli erano state tagliate le canne, oltre a parte del calcio.
Trovato anche un proiettile. A quel punto l’uomo è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria competente per i reati di possesso illegale di arma alterata e ricettazione.