Tanti sono i pozzi, ancora visibili, interrati o coperti, che possono raccontare la secolare storia di Ronchi dei Legionari. Nei vari borghi e frazioni, le testimonianze antiche si possono tranquillamente contare e sono spesso visibili anche dalle strade, magari nelle zone ancora più rurali della cittadina bisiaca. E il comune, su volontà del sindaco, Livio Vecchiet, sta pensando da tempo di poterli valorizzare sia tramite percorsi di visita che, come quello di Piazza Unità, esattamente di fronte a quella che è la sede del Consorzio Culturale del Monfalconese, ovvero Villa Vicentini Miniussi, di restaurarlo e renderlo visibile. Ma nel frattempo la società di studi carsici Lindner di Ronchi ha pensato di visitarlo. Così un intrepido ma esperto volontario, monitorate tutte le condizioni di sicurezza, si è calato nel piccolo tombino per raggiungere quello che era il pozzo e che continua a contenere un’acqua che, a occhio nudo, sembra essere anora molto limpida. Dieci minuti sono bastati per osservare la struttura del pozzo, ancora intatta, e scoprire un telefono cellulare sul fondo dell’acqua, alta circa 90 centimetri.
Come sia finito lì dentro è un mistero, resta lo stupore e la curiosità dei ronchesi e dei presenti per un pezzo di storia che, in una calda serata di giugno, è tornato a galla.