Truffa del falso avvocato, arrestati i due malviventi in azione a Zoppola

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Pordenone hanno tratto in arresto due “truffatori trasfertisti”. Si tratta di due disoccupati napoletani: R. B., classe 19...
Redazione

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Pordenone hanno tratto in arresto due “truffatori trasfertisti”. Si tratta di due disoccupati napoletani: R. B., classe 1986, pregiudicato e A. S., classe 1975. L’indagine è scattata lo scorso dicembre dopo un episodio di “truffa aggravata” con la tecnica del “falso avvocato e falso maresciallo dei carabinieri”, compiuto ai danni di una 80enne di Zoppola.

La vittima era stata raggirata al telefono da una donna che, presentatasi come avvocato, aveva chiesto il pagamento in contanti o in monili d’oro come come cauzione per aiutare il figlio, fintamente coinvolto in un grave incidente stradale e a rischio arresto. L’anziana, in preda al panico per quanto accaduto al proprio congiunto, senza rendersi conto del raggiro ordito, dopo poco ha consegnato a due soggetti – giunti a bordo di piccola utilitaria presso la sua abitazione – oggetti e monili in oro per un ingente valore.

Il rintraccio e l’identificazione dei due malviventi non è stato facile e ha messo alla dura prova la pazienza e la determinazione dei militari dell’arma. La coppia, facente parte di un sodalizio criminale ben organizzato, aveva preso a noleggio un’autovettura la cui targa è stata individuata dai militari solo dopo aver visionato moltissime ore di filmati di videosorveglianza della zona.

Successivamente, grazie all’ausilio di mezzi tecnico-scientifici (tracce dattiloscopiche) si è passati alla identificazione degli occupanti, gravati da precedenti specifici. L’attività è poi proseguita attraverso l’acquisizione dei tabulati telefonici dalla cui analisi si è riusciti a individuare alcuni numeri di cellulari riconducibili agli arrestati e ad altri membri dell’organizzazione, ora in corso di identificazione.

Infine, il riassunto dell’attività d’indagine, minuziosa e circostanziata, nella quale sono stati raccolti a carico dei predetti inequivocabili, concordanti e plurimi indizi di reità, è stata riferita e pienamente condivisa dal P.M., il dott. F. Facchin, che ha richiesto ed ottenuto due provvedimenti di custodia cautelare domiciliare a carico dei prevenuti.

Dopo la notifica delle ordinanze custodiali, l’attività investigativa è proseguita con verifiche di alcuni “compro oro” nel napoletano, con il rintraccio di una parte della refurtiva relativa alla truffa in danno della vittima. Sono stati inoltre individuati anche altri gioielli relativi a truffe sulle quali i militari stanno tutt’ora indagando.

 

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