Turriaco revoca la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini

La proposta sarà votata il 26 aprile, il giorno seguente la Festa della Liberazione. L'atto risale al 16 maggio del 1924
Giancarlo Virgilio
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Dopo 97 anni, il Comune di Turriaco revocherà la Cittadinanza onoraria conferita il 16 maggio del 1924 a Benito Mussolini. La proposta di deliberà sarà votata lunedì 26 aprile, il giorno dopo la Festa della Liberazione, e dovrebbe trovare ampio consenso tra i banchi del Consiglio comunale. Nel documento, come spiegato dal sindaco Enrico Bullian, è stata preparata una ricostruzione sintetica dei principali crimini contro l’umanità del Duce e del regime. 

“Mentre stavamo svolgendo altre ricerche, abbiamo trovato l’atto ufficiale di concessione nell’archivio comunale qualche settimana fa – spiega l’amministratore su Facebook – . Quindi abbiamo predisposto una proposta di delibera per il primo Consiglio comunale utile”.

Nell’intenzione, la proposta è asciutta e senza alcun riferimento che possa essere interpretato come “di parte”, salvo la marcata presa di distanze dalla dittatura fascista e dal suo capo e l’adesione piena alla Costituzione repubblicana e antifascista”. 

Per il primo cittadino si tratta di un atto necessario e dovuto in quanto il capo del fascismo è ritenuto responsabile diretto anche delle atroci conseguenze subite dagli stessi cittadini di Turriaco.

“La volontà – prosegue Bullian – è di raccogliere la più ampia adesione consiliare sulla proposta. Anche perché, come si legge nella delibera, auspichiamo che questa azione simbolica possa avere una valenza rivolta soprattutto alle nuove generazioni, per trarre insegnamento dagli eventi storici per la costruzione di un futuro libero e giusto per i popoli, all’insegna dell’autodeterminazione individuale e collettiva, per un domani di pace e di sviluppo civile”. 

TESTO INTEGRALE DELLA PROPOSTA DI DELIBERA:

Revoca della deliberazione consiliare del 16 maggio 1924 di conferimento della cittadinanza onoraria del Comune di Turriaco a Benito Mussolini Premesso che il Consiglio comunale di Turriaco nella seduta del 16 maggio 1924, uniformandosi più o meno forzatamente a tutti i Comuni dello Stato italiano, approvava il conferimento della cittadinanza onoraria all’allora Presidente del Consiglio dei Ministri Benito Mussolini, «in segno di riconoscimento per il riassetto economico e politico raggiunto nel periodo in cui era alla guida della Patria».

Considerato che:

  • di lì a qualche giorno, il 10 giugno 1924, fu rapito e assassinato il deputato socialista Giacomo Matteotti da una squadra fascista, a causa delle sue denunce dei brogli elettorali e del clima di violenza messi in atto dalla nascente dittatura nelle elezioni del 6 aprile 1924; 
  • il 3 gennaio 1925, di fronte alla Camera dei deputati, Benito Mussolini si assunse pubblicamente la “responsabilità politica, morale e storica” del clima nel quale l’assassinio si era verificato e avviò la definitiva trasformazione dello Stato italiano in un regime dittatoriale sancita dalle cosiddette “Leggi fascistissime” del 1925-26 che soppressero completamente le libertà sindacali, di espressione e di manifestazione del pensiero, annullarono il pluralismo politico e la divisione dei poteri dello Stato, scatenarono la persecuzione degli oppositori politici e sovvertirono le regole della vita democratica che fino ad allora si erano praticate. Ricordando inoltre che, nell’arco del Ventennio, il regime fascista guidato da Mussolini: 
  • calpestò completamente i valori di uguaglianza e di solidarietà, di pace e dell’esercizio dei diritti civili, sociali, politici ed economici, nonché la dignità degli individui, con discriminazione e persecuzione dei cittadini a seconda della razza, della lingua, della religione, del genere, dell’orientamento sessuale, delle opinioni politiche e delle condizioni sociali;
  •  approvò le “leggi razziali” nel 1938, introducendo vergognose discriminazioni ai danni dei cittadini italiani di religione ebraica, preludio dello sterminio di milioni di esseri umani nei campi di concentramento nazisti; 
  • sviluppò una politica imperialista intensificando la presenza coloniale in Libia e in Somalia, e inoltre pianificò l’invasione e la conquista dell’Etiopia nel 1935, costituendo un impero che, all’interno di una grande operazione propagandistica, si richiamava alla romanità; 
  • sostenne i franchisti nella Guerra civile spagnola contro la Repubblica democraticamente eletta; 
  • condusse l’Italia nella Seconda Guerra Mondiale a fianco della Germania nazista, occupando l’Albania dal 7 aprile 1939, dichiarando guerra alla Francia e all’Inghilterra il 10 giugno 1940, invadendo la Grecia il 29 ottobre 1940 e la Jugoslavia il 6 aprile 1941, rendendosi così responsabile diretto di milioni di morti, lutti, distruzioni, fame e miseria. Ribadito che il fascismo e Mussolini rappresentano quanto di più opposto e contraddittorio esista rispetto ai valori affermati negli anni successivi alla caduta del regime fascista, a partire dalla Costituzione della Repubblica Italiana e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite fino a giungere al processo di integrazione europea e all’affermazione di quel diritto internazionale che oggi è patrimonio delle democrazie compiute e massima espressione dei valori di giustizia e libertà. 

Infine, l’Amministrazione comunale di Turriaco non può dimenticare il tributo di sofferenza della comunità nel corso del Ventennio fascista e in special modo negli anni della Seconda guerra mondiale e della Lotta di liberazione dal nazi-fascismo. Nel nostro territorio si produsse infatti un “fascismo di confine”, variante locale del movimento politico caratterizzata da ulteriori pesanti connotazioni razziste e anti-slave. Molte sono state le vittime turriachesi delle violenze dello squadrismo fascista, cittadini costretti a un’esistenza precaria sotto la stretta sorveglianza della polizia (il segretario comunale Pietro Quaio, ad esempio, fu licenziato perché rifiutava, fra l’altro, “l’obbligatorietà del saluto romano fascista verso i superiori”). 

L’Amministrazione comunale di Turriaco ricorda i 32 caduti negli eventi della Seconda guerra mondiale. Gli otto civili, gli undici militari, l’unico milite repubblichino e infine i nomi degli otto partigiani morti in battaglia (Cesare Aizza, Corrado Ferlatti, Aldo Gratton, Aladino Milloch, Marino Minin – a cui è dedicato lo Stadio comunale–, Vittorio Stormi, Angelo Viscovich e Luigi Zaninello) e dei quattro antifascisti assassinati in prigionia dai nazisti (Carlo Carlet, Faliero Martinuzzi, Guerrino Perco e Emilio Tomasella).

Considerato non accettabile il mantenimento della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini anche per profonda gratitudine verso i combattenti per la libertà, oltre che per l’evoluzione storica e civile di Turriaco, dell’Italia e dell’Europa che dal secondo dopoguerra a oggi hanno bandito l’ideologia fascista dalle istituzioni democratiche. 

Richiamato lo Statuto comunale, in particolare per l’art. 1, c. 1 e 2:

  1. Il Comune di Turriaco (Gorizia) è l’Ente Locale autonomo che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo ed il progresso civile, sociale ed economico, in coerenza con gli ideali dell’Italia democratica nata con il movimento unitario di liberazione, nel rispetto dei principi della Costituzione e delle leggi dello Stato, della Regione e del presente dello Statuto. 
  2. Il Comune di Turriaco ispira la propria azione al principio di autonomia ed agli ideali di democrazia, solidarietà e civile convivenza… e per l’art. 12, c. 5, lettera t): Il Consiglio comunale ha competenza limitatamente ai seguenti atti fondamentali: […] t) le deliberazioni in ordine ai diritti connessi alla personalità giuridica: diritto […] al conferimento della cittadinanza onoraria… Anche quale gesto di memoria e rispetto verso i tragici eventi causati dal regime fascista, questa Amministrazione comunale, allo scopo di pretendere e riconsegnare il massimo rispetto e dignità al valore dell’onorificenza della cittadinanza onoraria, la considera opposta ed incompatibile con persone – come Benito Mussolini – che hanno usato il proprio potere per sopprimere e negare le libertà, discriminando e essendo state responsabili dei peggiori crimini contro l’umanità. Ritenuto che tale deliberazione possa avere una valenza rivolta soprattutto alle nuove generazioni, per trarre insegnamento dagli eventi storici per la costruzione di un futuro libero e giusto per i popoli, all’insegna dell’autodeterminazione individuale e collettiva, per un domani di pace e di sviluppo civile. 

Preso atto che:

  • la cittadinanza onoraria è un riconoscimento concesso dall’Amministrazione comunale ad una persona ritenuta legata al Comune per il suo impegno o le sue opere; 
  • la cittadinanza onoraria non è prevista dall’ordinamento giuridico italiano né è disciplinata da alcuna legge.

Ciò premesso, Acquisito il parere di regolarità tecnica

IL CONSIGLIO COMUNALE DELIBERA di revocare la deliberazione del Consiglio comunale del 16 maggio 1924 avente ad oggetto “Proposta conferimento della cittadinanza onoraria a S.E. Benito Mussolini”.

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