“Altro che happy. A Udine chiuso sportello ai Rizzi e rischio accoglienza diffusa”

I consiglieri di Fratelli d'Italia rispediscono al mittente la 'celebrazione' dei 100 giorni della giunta. "Dal sindaco De Toni solo propaganda e retorica"
Giancarlo Virgilio

Altro che Udine “happy”. I consiglieri comunali di Fratelli d’Italia non ci stanno a quella che definiscono una perfetta macchina basata più sulla propaganda che sui fatti. Nonostante le rassicurazioni del sindaco De Toni, gli esponenti del partito della Meloni non notano che il capoluogo friulano sia più felice, anzi, giudicano come un’autocelebrazione colma di retorica la presentazione dei primi 100 giorni che la giunta ha presentato alla stampa ieri in sala Ajace.

“Nel loro operato – scrivono in una nota Luca Onorio Vidoni, Antonio Pittioni, Giovanni Govetto e Gianni Croatto – emerge chiaramente la centralità della retorica. Nessuna vera azione e nessuna nuova iniziativa concreta, che abbiano ricadute effettive sulla cittadinanza, sono state intraprese – sottolineano -. Sentiamo parlare incessantemente di tavoli programmatici, confronti, relazioni e potenziamenti ma tutte cose che, per ora, sono rimaste solo parole senza risultati tangibili”.

“Un esempio lampante – proseguono – è la recente chiusura dello Sportello del cittadino ai Rizzi (ex 2^ Circoscrizione, vedi foto), seguita al pensionamento di una dipendente comunale con la motivazione della “carenza di personale”. A parole la sinistra dice di dare più attenzione ai quartieri e alle periferie, nei fatti chiude gli uffici”.

“Se a ciò si aggiunge la volontà dichiarata di ricorrere nuovamente all’accoglienza diffusa – proseguono i consiglieri di minoranza-, è altamente probabile che, chiusa la Cavarzerani, si individuerà un’altra caserma in città o verranno “diffusi” immigrati in vari condomìni, immolando Udine ancora una volta sull’altare dell’accoglienza, data la disponibilità già offerta dal sindaco”.

“Non si intravede alcuna rivoluzione neppure sulla raccolta dei rifiuti, se non il prestito di un eco compattatore che gorgoglia posizionato in Via Mercatovecchio davanti al Monte di Pietà, diventato deposito di rifiuti a terra. Sul fronte culturale – proseguono i meloniani -, Udine appare già fuori gara rispetto agli altri capoluoghi, con il rischio di essere estromessa dalle rotte turistiche, considerato che per il prossimo anno non si intravedono grandi mostre, se non quella meritatamente dedicata a Gino Valle”.

Foto tratta da Google Street View

Servizio video di Alessandra Salvatori

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