Una nuova terrazza sul Livenza nel Giardino della Serenissima. Ex chiesa San Gregorio / FOTO

Giardino della Serenissima
Redazione

Sacile – “Penso che i sacilesi avranno una piacevole sorpresa alla riapertura, ormai prossima, dell’ex chiesa di San Gregorio” parole dell’assessore comunale Roberto Ceraolo nell’annunciare un importante Opera.

“Oltre alla possibilità di usufruire nuovamente di uno dei contenitori culturali più prestigiosi del nostro territorio, luogo di innumerevoli mostre, manifestazioni e concerti, potranno godere della nuova terrazza panoramica sulla Livenza prevista dal progetto della nuova scala d’accesso al primo piano dell’Ospedale Vecchio di San Gregorio, sede dell’Università della Terza Età”.

“La terrazza, che funge anche da piano intermedio tra le due rampe della scala, può essere raggiunta anche a mezzo di un elevatore meccanico, superando di fatto ogni “barriera architettonica” e offrendo quindi a tutti il piacere di un nuovo scorcio sul fiume, che in quel tratto divide il compendio del San Gregorio da quello del San Camillo, storico edificio destinato a funzione ospedaliera”.

Per quest’ultimo restano valide le ipotesi progettuali del suo recupero fisico e funzionale sia per servizi ospedalieri sia per residenze destinate ad anziani autosufficienti, in “Social Housing”.

I lavori in corso nel compendio del San Gregorio hanno interessato la copertura dell’ex chiesa, per evitare infiltrazioni, e l’aspetto impiantistico. In particolare l’impianto di riscaldamento, la cui inefficienza provocava disagi all’utenza, ovviamente nei mesi invernali.

“Al lavoro anche le restauratrici dei lacerti degli affreschi presenti – spiega Ceraolo -. Nel cortile interno invece, come detto, ha trovato posto la scala che, oltre alla funzione panoramica, rende autonomo l’accesso al primo piano dell’Ospedale Vecchio, potenziandone l’accessibilità, anche in termini di “uscita d’emergenza”.

Finora, i collegamenti verticali erano garantiti esclusivamente dalla scala interna, con accesso dalla sala recentemente intitolata al “Padre” di Civiltà Altolivenza, Antonio Lot.

Tornando alla sala espositiva del San Gregorio, sono stati rimossi i pannelli perimetrali, “liberando” i due altari laterali. Per la ripresa dell’attività espositiva, d’intesa con la Soprintendenza, ne saranno realizzati di nuovi, tutt’ora allo studio, “ma che certamente non replicheranno la scelta precedente, che peraltro è durata nel tempo molto più a lungo di quanto inizialmente previsto”.

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