Usa un codice ‘segreto’ per alterare il cronotachigrafo

Maxi-sanzione per il conducente del camion, fermato in A4. Pizzicato anche un autotrasportatore abusivo
Redazione

Si sa che la rete viaria friulana è una delle più utilizzate in Italia per i traffici commerciali internazionali, soprattutto con l’Est Europa attraverso l’autostrada A4. In questo ambito, ieri notte, intorno alle 5, il conducente di un mezzo pesante sloveno in transito in direzione Trieste all’altezza di Porpetto, è stato scoperto da una delle pattuglie della Stradale di Palmanova a viaggiare con il cronotachigrafo (la ‘scatola nera’ del mezzo pesante che registra tutte le attività del veicolo) alterato.

Quando è stato fermato, infatti, i poliziotti hanno notato che l’autista digitava, apparentemente senza motivo, la tastiera del cronotachigrafo. Dal controllo sullo strumento è emerso che, mentre il mezzo viaggiava, registrava ‘attività di riposo’ del conducente.

Dagli accertamenti che ne sono seguiti, è emerso che il software dell’apparecchiatura di controllo dei tempi di guida e riposo era stato alterato. L’ingegnosa manomissione consentiva al conducente, digitando un codice, di far risultare fermo il veicolo nonostante fosse in marcia. Ecco, dunque, spiegata la frenetica digitazione al momento del controllo, nel tentativo di ripristinare il funzionamento dello strumento.

In questo modo avrebbe potuto guidare in violazione delle norme che disciplinano i tempi massimi di guida a tutela della loro integrità psicofisica e, soprattutto, della sicurezza della circolazione, con l’obiettivo di prevenire i cosiddetti ‘colpi di sonno’. Per questo le sanzioni per l’alterazione del cronotachigrafo sono molto pesanti: si va da 1.732 a 6.928 euro di multa, oltre all’immediato ritiro della patente con sospensione da 15 giorni a tre mesi.

Poche ore più tardi, sempre lungo l’A4, ma questa volta in direzione Venezia, in corrispondenza dell’area di servizio di Gonars, il conducente di un mezzo pesante rumeno è stato scoperto da una delle pattuglie della Stradale di Udine mentre effettuava un trasporto internazionale abusivo, in violazione delle norme comunitarie sul cabotaggio. Per l’autista pronta una multa da 5.000 a 15.000 euro, oltre al fermo amministrativo del mezzo pesante per tre mesi.

Le altre multe

Nel pomeriggio di mercoledì 21 aprile una pattuglia della Sezione Polizia Stradale di Pordenone, impegnata nella vigilanza autostradale e alla verifica del rispetto delle normative anti inquinamento, ha proceduto al controllo di un autoarticolato di un’impresa veneta, alla barriera autostradale di Portogruaro.

Gli agenti, osservando il serbatoio dell’additivo AdBlue, necessario a far funzionare il dispositivo S.C.R. (Selective Catalyst Reduction) per l’abbattimento delle emissioni inquinanti del veicolo, trasformando gli ossidi di azoto in vapore acqueo e azoto, maturavano il sospetto che il dispositivo non fosse in funzione.

Pertanto accompagnavano il veicolo presso la più vicina officina autorizzata, ove veniva accertata la totale inefficienza del dispositivo.

L’autista e l’impresa sono quindi stati sanzionati amministrativamente e per loro è scattato  l’obbligo di presentazione alla visita revisione straordinaria del veicolo presso la Motorizzazione Civile.

Nella mattinata precedente, gli Agenti della Polizia Stradale di Pordenone hanno controllato un autoarticolato di un’impresa di autotrasporto laziale, noleggiato ad una seconda impresa campana che non risultava iscritta all’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di cose per conto di terzi. Una vera e propria scatola cinese che si concludeva con l’applicazione di sanzioni per autotrasporto abusivo per una somma di quasi € 9.000 e con fermo del veicolo per tre mesi e sospensione delle carte di circolazione da due a otto mesi.

L’impegno della Polizia di Stato in questo specifico campo si concludeva  con  il controllo di due conducenti professionali ucraini  sanzionati per aver effettuato attività lavorativa di cabotaggio in Italia senza la prevista comunicazione all’Ufficio del Lavoro e per aver omesso il completamento del riposo giornaliero come previsto dal Regolamento Europeo 561/2006, per una somma di quasi € 3.000. Il veicolo è rimasto sottoposto a fermo fino al pagamento delle sanzioni, avvenuto nel primo pomeriggio.

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