Vibrano le pareti. La lettera dell’inquilino del piano di sotto ai due focosi amanti

Troppo focosi. Il vicino di casa si complimenta ma chiede di adottare qualche accorgimento per contenere i rumori
Giancarlo Virgilio

Troppo focosi. Urla a squarciagola e cigolii in piena notte. Ma rumori e gemiti anche di giorno. Quasi un ‘bombardamento‘, con prestazioni intense e ripetute di un certo spessore.

Da mesi ‘l’amore caliente’ di una giovane coppia di udinesi sta interrompendo la quiete in un palazzo di Udine. Un ‘bollore’ così fragoroso da destare mugugni fra i vicini di casa, oltre che domande imbarazzanti fra i bambini del condominio. Protagonisti di tanta passione due studenti universitari che utilizzano un appartamento in affitto posto ai piani alti di un immobile degli anni ’60. Dalle risatine iniziali, i vicini di casa sono passati al disagio più totale, tanto che un padre di famiglia ha preso carta e penna per chiedere alla coppia di adottare alcuni accorgimenti, utili per smorzare i rumori provocati dalle effusioni.

La lettera

Buongiorno, mi chiamo XXXXXX XXXXXXXXXXX e sono l’inquilino del piano di sotto.

Innanzitutto complimenti, sentiti, perché dalle nostre evidenze per frequenza, intensità e durata voi del piano di sopra ci confermate l’esistenza e l’importanza dell’amore, quello bello. Forse vi sorprenderà ma vi ringraziamo… ci fate tornare in mente la nostra gioventù.

Però… eh si, c’è un però, la vostra passione va però contestualizzata: viviamo purtroppo in un condominio degli anni sessanta che non è un gran che insonorizzato da un piano all’altro, il vostro letto deve essere un po’ vecchiotto perché cigola e la vostra irruenza (di nuovo complimenti) lo sposta spesso dalla sua sede grattando il pavimento.

Sotto di voi abita una famiglia con due bambine: abbiamo dovuto portarle a credere che la signorina del piano di sopra sia un po’ giocherellona, visto che salta spesso sul letto proprio come loro e sia una gran sbadatona, perché spostando il letto spesso inciampa o si fa male ai piedi e urla o si lamenta dal dolore… cara signorina lei ha ottenuto tutta la compassione delle nostre figlie.

Non c’è un modo per dirvi quanto sia imbarazzante per noi farvi presente tutto questo, ci limitiamo a invitarvi ad apportare degli accorgimenti – se possibile alle vostre abitudini, in considerazione del contesto. Sarebbe carino che anche dopo una certa ora la musica e il vociare fosse a livelli un po’ più bassi.

Con invidia vi saluto

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