Parolacce e insulti tra le lapidi cimitero austroungarico di Aurisina

Dopo le polemiche per il video del rapper udinese Justin Owusu, che nel 2017 aveva scelto il Sacrario Militare di Redipuglia per ambientare una clip musicale, rimediando una condanna a otto mesi per v...
Redazione

Dopo le polemiche per il video del rapper udinese Justin Owusu, che nel 2017 aveva scelto il Sacrario Militare di Redipuglia per ambientare una clip musicale, rimediando una condanna a otto mesi per vilipendio (era stato condannato a sei mesi anche l’amico presente con lui in alcune scene), scoppia un nuovo caso di mancato rispetto per un luogo sacro.

Questa volta nel mirino è finito il cimitero austroungarico di Aurisina, che accoglie le salme dei caduti della Grande Guerra. Due giovani rapper – il duo Depra ft. Senx – hanno girato e pubblicato su youtube un video tra le lapidi. Già dal titolo (Troie e droghe) appare chiaro il contenuto assolutamente non consono a un luogo di raccoglimento. Ma i due hanno sicuramente raggiunto il loro obiettivo perché, nel giro di poche ore, la clip è finita sotto i riflettori.

Igor Gabrovec, neo-sindaco di Duino Aurisina, ha fatto sapere, in un post su Facebook, che provvederà “a segnalare il fatto all’autorità giudiziaria. Ho già preso contatti con la caserma dei Carabinieri, riservandomi d’intraprendere anche ulteriori iniziative volte a tutelare l’immagine e il decoro dei luoghi ricompresi nel territorio comunale. Il video è indegno ed è inaccettabile venga oltraggiato un cimitero e un luogo della memoria”.

“Quanto accaduto dimostra in maniera chiara che, purtroppo, taluni dalla storia non riescono a trarre alcun insegnamento. I fatti al cimitero austroungarico di Aurisina hanno la stessa gravità che ebbero quelli al Sacrario di Redipuglia. Uno scempio che purtroppo si è ripetuto a distanza di pochi anni, che calpesta la memoria dei caduti in combattimento”. Questo il commento dell’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, all’episodio registrato nel territorio dell’ex provincia di Trieste.

“Auspico – conclude Roberti – che le autorità competenti infliggano ai protagonisti di questa bravata una pena esemplare, anche a finalità deterrenti, a tutela della memoria che questi luoghi custodiscono”.

In alto un frame del videoclip caricato su YouTube

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