Violenza sulle donne a Trieste: 7 gli arresti e 150 le denunce

Sono 17 divieti di avvicinamento notificati e 174 segnalazioni pervenute. Ecco il triste resoconto di un anno di attività del Comando Provinciale dei Carabinieri di Trieste
Redazione

Nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne e la violenza di genere – istituita nel 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite – il Comando Provinciale Carabinieri di Trieste traccia un bilancio dell’attività di contrasto a un fenomeno particolarmente sentito e combattuto dall’Arma.

I NUMERI

7 arresti, 150 denunce a piede libero, 17 divieti di avvicinamento notificati e 174 segnalazioni pervenute

Questo il triste resoconto di un anno di attività.

Quanto mai sensibili e in prima linea nel contrasto a questo genere di reati, i militari dell’Arma giuliana sono sempre più vicini alle vittime e, coordinati dalla Procura della Repubblica, sempre più incisivi. Altro dato importante è la riscontrata fiducia nell’Arma da parte del cittadino e delle donne maltrattate. Molte sono infatti coloro che vivono situazioni di degrado familiare e che hanno chiesto aiuto all’Arma che, in collaborazione con l’Autorità Giudiziaria giuliana e con il Centro anti-violenza (GOAP), ha attivato per loro un percorso di tutela e assistenza.

L’Arma di Trieste da sempre rivolge il massimo sforzo per tutelare le fasce deboli con proprie unità specializzate che operano in sinergia con la Procura della Repubblica e con la rete di Servizi sanitari e assistenziali della Provincia. La violenza contro la donna può essere sintetizzata in ogni azione che comporta o potrebbe comportare danno fisico e/o psicologico compresa la minaccia di tali azioni, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà nella vita privata e/o pubblica.

La maggior parte delle violenze è opera del partner

Si tratta di un fenomeno diffuso, benché ancora sommerso e sottodimensionato. Specialmente in questo momento difficile dovuto alla pandemia causata dal Coronavirus COVID-19, la violenza domestica è quella più frequente ed è costituita da ogni forma di abuso che si manifesta attraverso il sopruso fisico, sessuale e psicologico. All’interno della coppia, il clima di violenza genera un circolo vizioso che si autoalimenta e provoca conseguenze sempre più gravi.

Saper interpretare la richiesta di aiuto di una donna vuol dire imparare a leggere un messaggio diretto o indiretto che desidera inviare, sperando che venga colto da chi le sta vicino ed è per questo che all’interno del Comando Provinciale di via dell’Istria è stata allestita una stanza dedicata esclusivamente alla gestione di questa tipologia di casi. Il “ciclo della violenza” conduce al progressivo isolamento della donna maltrattata che pensa di vivere un’anomala situazione di disagio, di cui si sente addirittura responsabile. Non sempre le donne vittime di violenza appartengono ai ceti meno abbienti della società, anzi, spesso le situazioni di disagio familiare di soprusi e di violenze si verificano tra le mura domestiche di famiglie agiate e insospettabili.

ALCUNI EPISODI

– a gennaio di quest’anno, i Carabinieri della Stazione di Via dell’Istria hanno arrestato un 48enne che nonostante il divieto di avvicinamento all’ex compagna imposto dal Giudice quale conseguenza ai ripetuti maltrattamenti, non vi ottemperava

– a marzo di quest’anno i Carabinieri della Sezione Radiomobile di via Hermet hanno arrestato in flagranza di reato un uomo che, recatosi presso l’abitazione della ex convivente, continuando a insultarla e minacciarla gravemente, le abbatteva la porta d’ingresso a picconate. Al loro arrivo i Carabinieri venivano aggrediti dall’uomo armato di una mazzetta da 5 kg, motivo per il quale veniva immediatamente immobilizzato e arrestato. La vittima, in sede di querela, riferiva un quadro di prolungati maltrattamenti e vessazioni tali da averle ingenerato un perdurante stato di ansia e di paura

– a giugno di quest’anno i Carabinieri della Sezione Radiomobile di via Hermet, hanno arrestato su provvedimento dell’Autorità Giudiziaria un 45enne che, per futili motivi e sotto l’effetto causato dall’abuso di alcol, aveva sfondato la porta d’ingresso dell’abitazione della ex convivente e l’aveva aggredita verbalmente e fisicamente alla presenza della figlia minorenne. La donna acconsentiva di essere accompagnata presso il locale centro antiviolenza (Goap).

I CONSIGLI

Alcuni suggerimenti utili rivolti alle donne vittime di maltrattamenti

non confidare sui cambiamenti di carattere e di comportamento promessi da un partner violento e non lasciarti influenzare negativamente dalle sue offese e dalle sue minacce;

non provare sensi di colpa per i figli, ricordati che è meglio vivere in una famiglia monoparentale, con un genitore equilibrato, piuttosto che con una coppia di genitori in conflitto;

se sei ferita e hai dei lividi vai al Pronto Soccorso di un ospedale e dichiara la verità. Pretendi un certificato medico veritiero, anche se il medico ti fa presente che potrebbe esserci un procedimento penale nei confronti di tuo marito/compagno;

– appena ti è possibile chiama il numero di pronto intervento 112

– rivolgiti ad un centro di orientamento sui diritti della donna, che può darti gratuitamente consulenze legali, bancarie e psicologiche.

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