Wartsila: due proposte sul tavolo ma mancano garanzie occupazionali

Nulla di fatto. Nessuna delle ipotesi garantirebbe il livello occupazionale diretto e indiretto. Istituzioni e sindacati sul piede di guerra
Andrea Pierini
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Fumata nera e probabilmente una nuova mobilitazione dei lavoratori Warstila. Il tavolo al ministero delle imprese e del Made in Italy è finito nel peggiore dei modi. Davanti al presidente della Regione Massimiliano Fedriga, ai sindacati e al governo l’azienda ha confermato che ci sono due imprese con cui si potrebbe attivare una trattativa ovvero Imr industries, realtà dell’automotive che garantirebbe fino a 250 lavoratori; e H2 Energy una start-up che oggi impiega 26 persone e potrebbe riassorbire al massimo 300 lavoratori. Sono 330 gli operai diretti dello stabilimento di San Dorligo più l’indotto di circa 400 persone.

Durissima la nota della regione: «sono proposte insoddisfacenti, il tavolo rimane quindi aperto finché non perverrà una proposta seria di reindustrializzazione, che offra adeguate garanzie alle maestranze e che valorizzi la strategicità del sito. Fino ad allora, nessun altro tema relativo alla vertenza potrà essere trattato».

Concetti condivisi dai sindacati: «è l’ennesimo incontro – attacca Alessandro Gavagnin della Cisl – dove l’azienda si è dimostrata non seria visto che non sta rispettando gli accordi presi non garantendo il livello occupazione diretto e indiretto. Stanno prendendo in giro tutti in particolare i cittadini che sono scesi in piazza per difendere Wartsila» conclude Gavagnin. Critiche anche dalla deputata di Fratelli d’Italia, Nicole Matteoni, che parla di imprescindibile tutela dei posti di lavoro, mentre la collega del Pd Debora Serracchiani e la senatrice Tatjana Rojc parlano di proposte molto deboli e insufficienti «è necessario un intervento del Governo e delle istituzioni» in quanto «maestranze altamente qualificate non possono che sentirsi mortificate dalle due proposte».

Il sottosegretario Bergamotto ha evidenziato i ritardi di Wärtsilä, “che non è stata in grado di presentare offerte solide dopo aver chiesto il posticipo della riunione prevista per i primi di maggio e rimandata ad oggi”. Il sottosegretario ha quindi concluso la riunione ribadendo: “Oggi ci aspettavamo risposte solide, che tenessero presente anche gli interessi del Paese. Non è stato così, le due proposte presentate non sono sostenibili dal punto di vista economico e occupazionale. Non significa però che l’impegno di Wärtsilä debba finire qui, anzi mi aspetto che la società rafforzi il suo percorso di ricerca e di scouting. Oggi chiediamo un nuovo incontro a strettissimo giro: l’impegno e l’interesse delle istituzioni è confermato e si svilupperà nelle prossime settimane con riunioni che coinvolgeranno tutte le parti interessate”.

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