“Non vorrei che questa misura disincentivasse l’utilizzo di tamponi. Preferisco non fare commenti a caldo e dare opinione ma è una misura discutibile e lo stiamo valutando tra noi assessori alla salute delle Regioni”. Questo il commento raccolto a caldo, ieri pomeriggio, espresso dal vicegovernatore Riccardo Riccardi a Telefriuli in merito all’ipotesi emersa ieri che il Governo sembrerebbe valutare per contrastare l’avanzamento dei contagi in Italia.
Se l’incidenza settimanale dei casi sarà superiore a 250 ogni 100 mila abitanti, in automatico nelle regioni verrà istituita la zona rossa. Il calcolo proposto dall’Iss e dal Cts, come suggerito dal vice presidente, potrebbe essere artefatto semplicemente abbassando i livello di screening e il numero di test molecolari messi in piedi dalle sanitá regionali.
Il nuovo sistema nei prossimi giorni dovrebbe essere concordato, discusso e forse recepito dalle Regioni all’inizio della prossima settimana, quando si terrà il nuovo vertice tra Governo e governatori in vista della scadenza del Dpcm il 15 gennaio.
In tutto sono cinque ad oggi le regioni o province autonome che superano i 200 casi ogni 100mila abitanti: oltre a Veneto ed Emilia Romagna, ci sono la provincia di Bolzano (231,36), il Friuli Venezia Giulia (205,39) e le Marche (201).
In ogni caso, nessuna regione è sotto la soglia dei 50 casi ogni 100mila abitanti, quella che, dice la cabina di regia del ministero della Salute, permetterebbe “il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e il tracciamento dei loro contatti”. L’incidenza più bassa si registra in Toscana, con 78,95 casi ogni 100mila abitanti.
