Acciaieria Metinvest-Danieli: un’opportunità eccezionale per lo sviluppo del Friuli

Pietro Fontanini non comprende la presa di posizione della Giunta Regionale

Alexis Sabot

L’ultimo presidente della provincia di Udine, Pietro Fontanini, ha commentato a Telefriuli il no della Regione alla vicenda della realizzazione del polo siderurgico nell’area dell’Aussa-Corno: “La Regione purtroppo sì è espressa negativamente in merito alla realizzazione di un nuovo polo siderurgico da realizzare nell’ area industriale dell’Aussa-Corno. Così ci siamo giocati più di due miliardi di investimenti e la possibilità di realizzare in terra friulana un impianto all’avanguardia anche sotto l’aspetto ambientale per produrre quell’acciaio che attualmente importiamo dall’estero.
Le industrie Danieli assieme all’ucraina Metinvest sono le protagoniste di questo importante progetto che per il territorio friulano significa una crescita del PIL pari al 12% su base annua.
Ricordiamo che la collocazione di questo impianto era programmata in un’area industriale che l’ex Provincia di Udine aveva scelto come luogo vocato per la realizzazione di importanti insediamenti industriali.
A chi paventava rischi ambientali causati da questo nuovo impianto siderurgico, la Regione aveva correttamente risposto affidando alle due università regionali e a un gruppo di professionisti coordinati da Hmr Ambiente di Padova uno studio per valutare le problematiche ambientali. In particolare, lo studio svolto dall’Università di Udine, che doveva valutare l’idoneità del sito a ospitare il polo siderurgico, ha dato un responso positivo all’iniziativa dichiarando che “non esistono condizioni per limitare a priori l’insediamento dell’acciaieria”.
Alla luce della valutazione dei tre soggetti interpellati, è difficile comprendere la posizione della Giunta Regionale, che ha reiterato il diniego all’impianto. Non si comprende la scelta di voler privarsi di un impianto che oltre a soddisfare una forte domanda interna di acciaio creerebbe 700 nuovi posti di lavoro. Dispiace che la giunta regionale abbia deciso di non cogliere l’opportunità di far realizzare in Friuli un’acciaieria caratterizzata da un livello tecnologico avanzato e futuribile. In una Friuli che già inizia a registrare i primi segnali di una frenata produttiva, che speriamo non si accompagni anche alla chiusura di alcuni stabilimenti e conseguente aumento dei disoccupati.
La storia industriale del nostro Friuli e la presenza di un’ industria di prim’ordine come la Danieli ci spingono a non tacere davanti a tanta poca lungimiranza”.

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